Colpa del caldo, del vino o di una morbosa gelosia?

In città, tempo addietro viveva una tranquilla famiglia composta da madre, A. A.; padre, B. P. e tre figli. Poi, qualcosa si ruppe fino alla separazione dei due coniugi. Dopo l’atto giudiziario il Polidoro iniziò a dimostrare una sviscerata gelosia nei riguardi della moglie e dei figli, cosa che in precedenza non era mai accaduta. La moglie, per poter continuare a sopravvivere è costretta a lavorare. Apriti cielo! Appena A. ottiene una occupazione, si presenta il marito minacciando i datori di lavoro. Ieri ne ha fatto un’altra delle sue: ha telefonato, per l’ennesima volta, ci viene riferito, all’attuale datore di lavoro della moglie dicendogli che egli “non stava bene con la testa” e che, secondo lui avrebbe avuto bisogno di cure per cui, telefonò al 118 chiedendo un immediato intervento dell’ambulanza poiché il gestore dell’esercizio commerciale versava in cattive condizioni. Appena l’ambulanza giunse sul luogo indicato, i medici rimasero sbigottiti nell’apprendere che non vi era persona bisognosa di soccorso. Al responsabile dell’ambulanza è stato riferito della telefonata ricevuta ed anche il nome dell’interlocutore. Secondo quanto riferito da alcuni presenti sembra che il responsabile del mezzo di soccorso abbia detto di comunicare l’accaduto alle Autorità affinché venga posto fine a scherzi simili verso chi dedica la vita per aiutare gli altri. L’accaduto ha suscitato ilarità verso coloro che sono venuti a conoscenza del caso poiché, anche se il P. non è nuovo a queste sortite, non si era mai spinto a tanto. Sarà stato il caldo o, più probabile, qualche bicchiere di troppo?

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