Il cittadino ed i paradossi nell’erogazione di pubblici servizi

Sottoponiamo a S.E. il Prefetto della Provincia di Caserta, e a quanti ne hanno la competenza, le incongruenze e le difficoltà degli utenti dei pubblici servizi allorquando, per sventura, sono costretti a rivolgersi agli enti erogatori.
L’attenzione di oggi è rivolta, in particolare, al Consorzio Idrico Terra di Lavoro di Caserta.
Ebbene, ad una segnalazione del sottoscritto utente, di presumibile perdita d’acqua su un tubo esterno la propria abitazione, inoltrata attraverso il Comando Vigili Urbani, il 5 di settembre operai presentatisi per conto del Consorzio rilevavano una piccola perdita suscettibile di divenirne una più consistente, per lo stato di degrado e rugginoso del tubo di adduzione dell’ acqua all’apposito contatore posto all’interno del fabbricato di proprietà.
Per poter intervenire materialmente alla riparazione occorreva ipotetica autorizzazione con rinvio quindi ad ulteriore visita per lunedì 8 settembre.
La visita è avvenuta, chi doveva autorizzare la riparazione ad un sommario esame, non vedeva la perdita, ma si premurava di sapere dov’era allocato il contatore. Un cieco si sarebbe accorto che non era all’esterno del fabbricato e mi affrettavo a riferirne la esistenza nell’ingresso del cortile ed appena alla destra di esso.
Qui casca l’asino…. direbbe qualche buontempone, ad una difficoltà dell’utente per possibili danni da un’aggravarsi improvvisa della perdita d’acqua imperiosamente mi veniva rappresentata la esistenza di ordinanza del Consorzio Idrico che imponeva la collocazione all’esterno del contatore dell’acqua.
In ultima analisi niente contatore all’esterno, niente riparazione. Per risolvere un problema all’utente gli veniva posto sul piatto un altro problema. Come nei supermercati, ma al contrario di questi : “Paghi due e prendi uno”. Oggi stesso ho prodotta istanza di sopralluogo ulteriore e copia scritta sulla esistenza o meno della perdita. In qualche modo occorre sapere, all’occorrenza, chi è omissivo ed a chi rivolgersi per danni ove una rottura definitiva li dovesse arrecare.
Ritornando ad essere seri ci corre l’obbligo rilevare l’assoluta disinformazione degli utenti circa i loro diritti e doveri nonché degli obblighi di chi eroga un pubblico servizio.
Sembrerebbe sapere che nei centri storici non sia possibile creare finestre e finestrelle ad uso e consumo delle comodità di Enel, Società del gas e del Consorzio Idrico. La imposizione di tale obbligo contrasta con la normativa urbanistica ed è grave danno al decoro estetico ed ambientale dei comuni. Secondo alcuni affermati tecnici, peraltro, la creazione di tali anfratti minano la staticità e l’insieme equilibrato di un manufatto edilizio. Perché avendone il diritto il Consorzio tanto non esige sia fatto da tutti? Che bello un paese simile ad un formaggio DOC come la groviera?
Il mio fabbricato, per mera informazione, risale al 1865.
Ma i problemi non finiscono qui: Sembrerebbe che il Comune di Pignataro Maggiore non faccia parte del Consorzio Idrico Terra di Lavoro di Caserta ma che questi gestisca la rete idrica, di proprietà comunale, sulla base di un’antica convenzione, che cercherò di rinvenire per meglio documentarmi.
A questo punto sorge altro amletico dubbio,com’è possibile che il Consorzio Idrico emetta ordinanza, (che me misogino non conosco, ne chiederò copia!), non avendo alcun presupposto di legittimità e diritto invocandone addirittura l’applicazione al di fuori della propria fascia di competenza?
Non eravamo noi la culla del diritto o per veder riconosciuti i propri diritti il cittadino deve rivolgersi al pupazzetto rosso di “Striscia la notizia“?
Nel frattempo è appena il caso di sapere se il Consorzio Idrico Terra di Lavoro assolva al pagamento a favore dei Comuni della T.O.S.A.P. (Tassa Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche)?
Nel mio Comune non si sa, occorre chiedere alla ditta Gestione Servizi Pubblici S.r.l. di Roma.
Tanto amore per il diritto e per il dovere non esimerà certamente lo zelante ente consorziale di farlo per tutti i Comuni ove gestisce il servizio idrico.
In proposito ci documenteremo al fine di agevolare gli organi di vigilanza e controllo cui relazioneremo dettagliatamente.
Nelle more saremmo infinitamente grati a S. E. il Prefetto di Caserta affinché voglia autorevolmente intervenire, nell’interesse dei cittadini, invitando gli organi preposti a fornire opportuni e certi chiarimenti nell’interesse collettivo che possano derimere errate interpretazioni od errate pretese.
Rag. Vittorio Ricciardi

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