Qui non si fa politica

Dopo la chiusura dell?ennesima ed ultima sezione partitica presente nella cittadina di Vitulazio, emerge un messaggio chiaro: ?qui a Vitulazio non si fa politica?. Con questo motto scritto nei locali pubblici, durante il ventennio fascista, si ricordava alla cittadinanza che nessuna velleit? di cambiamento sociale poteva passare sopra gli equilibri politici e sociali stabiliti altrove, che nessun soggetto politico sarebbe stato legittimato oltre le forme corporative riconosciute dallo stato. Allo stesso modo, oggi, quello che noi definiamo un “nuovo fascismo” ? la coniugazione di queste intenzioni, di una nuova forma di autoritarismo nel contesto di un mercato immobiliare. In considerazione che in una cittadina come Vitulazio, che attualmente conta sei mila e pi? abitanti e che nel giro di un anno la crescita demografica aumenter? del trenta e forse anche del quaranta per cento, non esiste una forza di opposizione, anzi una maggioranza bulgara, retta dal primo cittadino, professor Luigi Romano. A Vitulazio ?Non si fa politica?, se quella politica che svolgeva Alleanza Nazionale, che era gestita in paese da Giuseppe Ciriello, che denunciava quotidianamente chi, dall’alto gestiva il paese, oggi non c?? neanche pi? quella. ?Non si fa politica? se ? quella di chi combatte contro la speculazione edilizia, contro l’inquinamento ambientale. Chi non si adegua viene criminalizzato, se sta zitto, ignorato; E cos? a Vitulazio, mentre la dismissione dei partiti politici diventa l’occasione per costruire altri palazzi e villette. Nessuno cerca di creare proposte concrete di aggregazione ed iniziativa democratica. Ad creare una valvola di sfogo nei confronti dei governati, sono solo due o forse tre comitati civici, tra cui ?Uniti per Vitulazio?, presieduto Giovanni Di Lillo, l?ex lista ricusata ?Viva la Tromba? di Salvatore Fusco e poi quella che prende il nome di ?Societ? Civile d?Opposizione?, la quale sembra aver raccolto tutti i delusi della loggia massonica vitulatina. Altri cittadini, nelle segretarie provinciali dei partiti, tra sinistra e destra, passando per centro, risultano essere responsabili dei partiti politici a Vitulazio, mentre in paese, oltre ad ossequiare il padrone di turno, si professano apolitici, il tutto alla faccia dell?ambita ?pagnotta?.

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