Frank J. Valeriani, un appassionato Sassofonista con la passione del jazz

Franco J. Valeriani nacque a Newark ( New Jersey) USA.
Inizi? a studiare il sassofono all?et? di 15 anni. Quando i suoi familiari si trasferirono in
Italia, costitu? il suo primo gruppo ?Gli Zefirus? di tendenza Blues Mediterraneo. In Italia
si diplom? al Conservatorio Musicale di Napoli con eccellenti voti (magnum cum laude).
In quegli anni ebbe il suo primo approccio con i migliori sassofonisti jazz italiani come
Franco Giancola, Antony Balsamo e Maurizio Giammarco. Dopo gli anni del Conservatorio
fece parte di numerose orchestre Jazz, Fusion e Latin Jazz e partecip? a festivals dove si esibirono il trio di Antonio Onorato, il quartetto di Jerry Popolo, l?orchestra di Marco Zurzolo ed altri noti musicisti. Dopo, Franco si trasfer? a Milano per frequentare il C.P.M.
( Centro Professionale di Musica), la migliore scuola di musica contemporanea in Italia dove studi? composizione ed arrangiamento, ed approfond? le sue conoscenze con un grande sassofonista di New York, Michael Rosen, diplomato al Berklee College of Music.
Al termine del corso di studi presso il C.P.M., Franco consegu? il diploma con eccellenti voti. Durante gli anni trascorsi in Italia si esib? con alcuni dei pi? noti artisti italiani come Wess, Rocky Roberts, Cristiano Malgioglio, Peppino Gagliardi, Nello Daniele etc. . Inoltre ? stato
Coordinatore Musicale e Direttore nello spettacolo ?Quanno tramonta ?o sole? che, per alcuni anni, si tenne in Italia con i migliori rappresentanti della canzone napoletana: Pamela Paris, Franco Cipriani e altri. Un?altra significativa collaborazione fu quella con il Maestro della RAI TV Gianni Mazza. Con l?orchestra di Gianni Mazza, Franco partecip? al tour italiano insieme al cantante jazz Geg? Telesforo ed altri artisti italiani. Ma l?amore che egli portava nel cuore per le ?Stelle e le Strisce? lo spinse a ritornare nella sua terra natia e scelse Las Vegas per la professione di musicista. A Las Vegas egli si ? esibito con i migliori musicisti della citt?, fra cui i pianisti Dehner Franks e Ned Mills, il sassofonista Tommy Alverado (dell?orchestra di Joe Cocker) e il chitarrista Paul Mills etc. Inoltre ha fatto parte di altre orchestre come: In10ct, Touch & Go, Rags, Chick Rock etc. Dopo alcuni anni di permanenza a Las Vegas, Franco fu scritturato dal cantante crooner Steve Rossi e, per alcuni anni, egli ? stato il coordinatore musicale ed il sassofonista degli spettacoli a cui parteciparono numerosi artisti mondiali come: I Nuovi Platters, I Drifters, la cantante jazz Nancy Kelly. Una particolare citazione merita la sua partecipazione allo spettacolo di Steve Rossi quando fu ospite il grande Tony Bennett. A tutte queste collaborazioni, oggi si aggiungono le serate in cui si pu? assistere all?esibizione, in Las Vegas, dell?Orchestra diretta da Franco Valeriani.
Recentemente ? stato messo in commercio il suo primo CD dal titolo: ? Sax Supreme in Las Vegas?. Franco ? un artista a 360 gradi. Egli ama il jazz, lo smooth jazz, il pop e si esibisce anche alla chitarra, alle tastiere e, spesso, si diletta a cantare su richiesta del pubblico presente agli spettacoli nei diversi Casin? di Las Vegas. Il senso della melodia lo ha spinto a comporre meravigliose canzoni nel suo studio di registrazione, raccolte nel CD ? Sognando insieme?, ed eseguite dal cantante melodico Richard Villa ?un poeta contemporaneo e grande artista del bel canto?, come lo stesso Franco lo ha definito. Meravigliosa ? la collaborazione tra i due artisti diventati ormai ? grandi amici in nome della musica?. Se si chiede a Franco: ?Che cosa ? per te la musica?? egli risponde: ? La musica ? il suono della tua anima, arricchito da tutte le esperienze della tua vita.?

Ci si innamora del jazz perch? ? musica accattivante, rende culturalmente pi? forti ed ? inventata dalla creativit? soggettiva. Una musica che non sempre rientra nel pentagramma musicale. Nel jazz l’uso degli strumenti raggiunge il massimo grado di espressivit?, al di la della purezza del suono. Il jazz ? spettacolo coinvolgente, in quanto musica del popolo, di quei popoli che conoscono l’anima nel profondo. Dal blues, che segna gli albori del jazz, con Bone Walker e Jack Teagarden, alle prime invenzioni con i sovracuti dei trombettisti, l’uso della batteria, la rivalutazione del contrabbasso come strumento solista, e ancora Stanley Giordan, e poi il dixland, l’acrobatica “danza jazz”, antesignana di quella moderna, e il particolare uso del tip-tap dei fratelli Nicolas, e via via fino a Django Reinhardt, lo zingaro, in un raro documento del 1938 durante la sua particolarissima interpretazione di “J’atandrai”, ovvero la versione “francese” pi? universalmente conosciuta della nostra “Tornerai”, fino a chiudere con Charlie Parker, passando per l’ambasciatore del jazz nel mondo Armstrong, l’umorismo della band di Duke Ellington e la straziante “Strange fruit” di Billie Holiday contro le feroci discriminazioni razziali del sud America. Poi tutto viene rimesso in discussione dal rock anni sessanta e settanta, prima di riprenderne i contatti e accrescerne l’attenzione fino ad oggi. Il jazz pu? essere eseguito da chi, come Franco Valeriani junior, questa musica ce l’ha nel sangue.
Sul musicista Valeriani, se desideri ulteriori informazioni visita il sito:
http://www.allaboutjazz.com/php/musician.php?id=2880

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