Latte, oggi raccolta di firme per l?impiego di vuoti a rendere
Iniziativa nazionale di Fare Verde dopo il problema del latte venduto in contenitori plastici nocivi
Nuova, brillante iniziativa dell?associazione di Protezione Ambientale ?Fare Verde?, riconosciuta dal Ministero ai sensi della legge 349/86 e che sempre pi? si batte per la tutela del territorio e la salute pubblica. In seguito al problema del latte venduto in contenitori plastici nocivi, il sodalizio ha approntato una sottoscrizione da inviare ai Ministeri della Salute, delle Politiche Agricole, dell’Ambiente e delle attivit? produttive, nonch? a tutti i produttori di latte per l’infanzia. Questo il testo della sottoscrizione che, grazie al sempre attento responsabile locale Giovanni D?Andrea, domenica mattina sar? possibile firmare anche in piazza Portavetere: ?I sottoscritti cittadini concordando con l’iniziativa di Fare Verde e sottoscrivono l’appello per il vuoto a rendere, per i prodotti per l’infanzia. Siamo preoccupati per la’ vicenda del latte Nestl? per bambini, contaminato da una sostanza chimica identificata come Isopropilthioxantone (ITX). Nonostante i comunicati stampa rassicuranti delle aziende coinvolte per la procura di Ascoli Piceno la presenza della sostanza nel latte rappresenta comunque un reato perch? viola una legge del 1962 sulla disciplina igienica della produzione e vendita di alimenti e bevande.
Siamo preoccupati anche se le aziende coinvolte. hanno dichiarato quanto segue ?Tetra Pack, in accordo con i produttori di questi tipi di alimenti, si ? immediatamente attivata ed ? passata a un processo di stampa alternativo, non contenente, inchiostri Uv. La decisione ? stata presa come misura precauzionale per salvaguardare la salute dei bambini ed in assenza di qualsiasi evidenza scientifica che indichi un rischio per la salute umana?. Ma sono ancora migliaia le sostanze chimiche di cui non disponiamo di dati sufficienti a tranquillizzarci sulla loro pericolosit?.
Siamo preoccupati perch? ci chiediamo qual ? il livello di sicurezza di questi contenitori che, almeno in questa particolare circostanza, hanno rilasciato sostanze verso il liquido contenuto. Siamo sconcertati per una situazione che ha coinvolto milioni di esemplari, peraltro destinati al consumo per l’infanzia. ? solo in questo caso che si pu? immaginare si sia verificato? Siamo convinti della necessit? di indirizzare la produzione dei contenitori per liquidi verso il vetro o comunque verso soluzioni riutilizzabili e con cauzione per evitare che materiale, peraltro non costituito da sola carta, entri nel circuito dei rifiuti e nella migliore delle ipotesi della raccolta differenziata. I vantaggi del vuoto a rendere sono molteplici. Il contenitore non diventa rifiuto quindi non grava sui costi di raccolta e smaltimento e non va ad alimentare gli inceneritori. Fa risparmiare per intero le materie che sarebbero necessarie per la produzione di un altro contenitore L’operazione di lavaggio e sterilizzazione delle bottiglie in vetro richiede circa 60 volte meno energia rispetto alla produzione ex novo. Non, solo, garantisce un corretto comportamento da parte del consumatore che ? spinto dalla cauzione a restituire il vuoto con percentuali elevatissime (sempre superiori all’85% con punte del 99%), praticamente irraggiungibili in qualsiasi raccolta differenziata. Il vuoto a rendere, ? bene ricordarlo, non ? limitato al solo vetro: in Germania, Olanda e Scandinavia per le bibite gassate vengono utilizzate bottiglie in PET lavabili e riempibili nuovamente; sempre in Scandinavia, ma anche in Alto Adige il vuoto a rendere ? usato su bottiglie in policarbonato per il latte. Per questo chiediamo ai produttori di prodotti per l’infanzia e ai ministeri interessati (Salute, Politiche Agricole, Ambiente, Attivit? Produttive) alla luce di questi fatti come misura precauzionale per salvaguardare la salute dei bambini ed in assenza di qualsiasi evidenza scientifica che cancelli completamente ogni dubbio sui rischi per la salute umana di riconsiderare il metodo di imballaggio almeno di prodotti per l’infanzia prendendo seriamente in considerazione i vantaggi garantiti che il vuoto a rendere ha per i bambini, l’ambiente e le generazioni future.