Riattivato dal Comune l?orologio pubblico di palazzo Egizi fermo da circa dieci anni.

Un piccolo ?miracolo? ? stato compiuto dall?amministrazione comunale guidata dal sindaco Stefano Giaquinto su particolare interessamento degli assessori Salvatore Fasulo e Rosetta de Rosa, a loro volta sollecitati da numerosi concittadini. Ha iniziato a scandire le ore dopo oltre dieci anni di fermo e malfunzionamento, infatti, l?antico orologio a torre posto alla sommit? del palazzo Egizi. Approfittando dell?impalcatura posta intorno al palazzo in fase terminale di ristrutturazione, infatti, gli attuali amministratori comunali si sono prodigati per consentire a un tecnico specializzato di raggiungere il sofisticato meccanismo, che oltre a segnare le ore ne scandisce i rintocchi con apposti battenti a campana, ripristinandone l?alimentazione saltata quando, negli anni novanta, il sindaco pro tempore Nicola Sorbo, dispose la ristrutturazione dell?intero edificio in seguito alla segnalata presenza di topi. Per immaginabile disattenzione dei preposti, a quanto appreso, nel sostituire il solaio ubicato fra il piano sottostante e quello dell?orologio non era stata considerata la necessit? di ripristinare il preesistente varco sicch?, da allora, nessuno aveva potuto pi? accedervi. Secondo le immancabili male lingue, invece, si sarebbe trattato da una ?dimenticanza intenzionale?, suggerita da qualche autorevole vicino dal sonno leggero, che non poteva sopportare i rintocchi, cadenzati ogni quarto d?ora. Sar? per caso, ma anche questo ?problema? pare sia stato risolto dall?attuale amministrazione, in quanto, con il ripristino del meccanismo, le lancette funzionano normalmente. Fatto strano, essendo rimaste le due campane con i rispettivi martelletti, secondo alcuni lettori che invitano i preposti a far ripristinare tutti i rintocchi, che sembrano anche attenuati d?intensit? sonora. Altre doglianze vengono segnalate dai lettori per il faro alogeno predisposto per illuminare il quadrante, ritenuto un vero sconcio, rispetto all?antica struttura, per cui invitano i preposti a far ripristinare l?antico braccio in ferro battuto con piatto porcellanato, recuperandolo prima che finisca in qualche villa privata o, peggio, in una discarica di rifiuti.

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