Triflisco: le sue acque, la sua storia

Alcuni mesi fa la Giunta Regionale della Campania approv? un disegno di legge per la tutela del patrimonio idrotermale di cui fa parte anche la frazione bellonese di Triflisco, conosciuta sia per la ristorazione che per la qualit? delle acque sorgive. Quella che un tempo era una contrada, con le innovazioni apportate, ? diventata un ridente luogo di richiamo per i numerosi turisti. La frazione era raggiungibile attraverso una stradina di campagna che, nel 1973, fu ampliata ed asfaltata. E molte sono le innovazioni che intendono apportare gli attuali amministratori guidati dal Sindaco Giancarlo della Cioppa. Sulla vicina collina Palombara, nell?anno 841 si rifugiarono i Capuani, messi in fuga dai Saraceni, e costruirono una citt? che chiamarono Sicopoli, in onore di Sicone duca di Benevento, loro alleato. Dopo 15 anni un incendio distrusse la citt? ed i Capuani, nei pressi dell?antico ponte Casilino, edificarono la nuova Capua. Dell?antica Sicopoli restano: un epitaffio, un cippo sepolcrale e frammenti di iscrizioni. L?epitaffio si riferisce ad Anniperga, moglie del conte capuano Landone, che fu sepolta sul lato ovest di Sicopoli. Fino al 1950, a Triflisco, esistevano bagni termali per la cura dei reumatismi e molti erano i sofferenti che trovavano sollievo tra quelle acque curative. Oggi, Triflisco e la Collina Palombara sono luoghi frequentati, particolarmente in estate, da centinaia di turisti. Sulla Palombara esiste tuttora una villa che fu una delle casine di caccia preferite dal Re Ferdinando IV di Borbone. Ma nel cielo che sovrasta quel territorio tanto ameno, non volano pi? gli stormi di colombi ( o palombi da cui il toponimo Palombara). All?ombra dei pini secolari, degli antichi ulivi e degli eucaliptus, oggi tubano frotte di giovani coppie innamorate, dopo aver gustato una deliziosa pizza o succulente pietanze preparate da esperti cuochi. Forse nel silenzio della notte, sulla Palombara, si odono le urla strazianti dei soldati nemici che Annibale crocifisse, dei feriti garibaldini che combatterono contro i Borboni e dei soldati alleati che nel 1943 inseguivano le truppe naziste in fuga.

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