Vana l’ultima pedalata dell’ottantacinquenne nel disperato tentativo di salvare la moglie.

Ha girovagato per ore in bicicletta alla disperata ricerca di un farmaco che potesse salvare la vita all’anziana moglie, colpita da un violento attacco febbrile, l’ottantacinquenne Domenico Antonio Pacelli, gi? assurto, suo malgrado, agli onori delle cronache per la vergognosa storia di ordinaria burocrazia che lo costringeva a recarsi periodicamente in bicicletta dal Monte Grande a Centurano per ritirare il buono e, quindi, in farmacia per ritirare alcune dozzine di pannoloni per la moglie incontinente, che il buon uomo doveva poi trasportare con la stessa bici, acquistata negli anni cinquanta, fino alle pendici del Monte Grande. Ma la corsa pi? disperata contro il tempo ? stata ostacolata ancora una volta dal burosauro, rappresentato per l’occasione dai turni festivi delle farmacie in quanto, per sua sfortuna, l’anziana moglie ? stata colpita da un attacco febbrile particolarmente virulento proprio in un giorno di festa “comandata”, sicch?, quando il vecchio ? giunto pedalando a Caiazzo, per acquistare il febbrifugo suggerito dal medico, ha avuto l’amara sorpresa di trovare chiuse entrambe le farmacie. Non sapendo leggere -o non riuscendo a leggere eventuali scritte piccole- il buon uomo ha chiesto spiegazioni ad un passante che gli ha indicato l’abitazione di un farmacista, da dove sarebbe stato indirizzato a casa di un’addetta che per? non c’era. Per non perdere altro tempo prezioso, a tal punto l’uomo avrebbe deciso di recarsi a Piana di Monte Verna con la speranza di trovare almeno quella farmacia aperta. Di fronte all’ennesima porta sprangata, preso dalla disperazione, anche perch? ormai il sole stava calando, l’uomo decise di provare ad Alvignano, fiducioso nella disponibilit? della farmacista che abitava sul posto. Purtroppo, per?, tante cose erano cambiate dacch? il buon uomo mancava da Alvignano ed in particolare la farmacista si era trasferita a Caserta e, tanto per cambiare il locale era chiuso per turno. Qui per? c’era un vistoso avviso che indicava la reperibilit? della farmacia di Dragoni. Una ulteriore pedalata pressoch? irrilevante per lo sfortunato ottantacinquenne, in sella da alcune ore ma che sembrava non avvertire lo stress rincorato dalla prospetiva che, di l? a pochi minuti, avrebbe potuto finalmente ritirare il farmaco occorrente per la moglie febbricitante. Purtroppo, per?, l’ultima pedalata verso casa, alle pendici del Monte Grande, si rivelava inutile perch? ormai la situazione era precipitata e, nonostante l’assunzione del farmaco, poco dopo la donna chiudeva gli occhi per sempre. Certamente una persona istruita e dotata di telefono non avrebbe esitato ad allertare il 118, ma purtroppo il buon uomo non ha dimestichezza con tali innovazioni essendo stato educato a far conto sempre sulle proprie forze ed avendo ottenuto un presiozo ausilio solo di recente grazie alle suore della Visitazione e al responsabile del patronato Acli, Giovanni D’Agostino, preoccupatosi di ottenere dall’Asl un buono trimestrale per il ritiro di pannoloni che, purtroppo, all’ottantacinquenne ormai non serviranno pi?.

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