Per due giorni capitale della mozzarella

La nota e storica prelibatezza, ottenuta con il latte di bufala, si conferma sempre di pi? regina della gastronomia.
Nell?ultima olimpiade, ? puntualmente approdata ogni giorno con un aereo nel villaggio olimpico.
Una kermesse da primato, quella che ha definitivamente consacrato il piccolo centro del Basso Casertano, confinante con l?antica Capua- quale capitale della mozzarella. Una due giorni dedicata alla mozzarella di bufala- organizzata dalle associazioni locali, con la collaborazione dell?ente locale e il patrocinio della provincia di Caserta. Migliaia i visitatori della fiera della mozzarella, edizione numero dodici- arrivati dall?intera regione Campania e Basso Lazio- per degustare la regina della gastronomia, il meglio della produzione campana esposto nella miriade di stand presenti. Grandi abbuffate con piatti a base di mozzarella, latticini, dolci tipici del posto. Il termine campano “Mozzarella” trae origine da una fase della lavorazione di questo latticino, le piccole forme vengono “mozzate” a mano da una massa di pasta filata di grandi dimensioni. E’ lei, infatti, l’unica a possedere il caratteristico sapore muschiato derivante dai terreni acquitrinosi dove la bufala ? solita pascolare. La mozzarella di bufala pu? avere forma tondeggiante ma anche a bocconcini, nodini, trecce, ecc.; il peso deve andare da 20 a 800 g., la crosta deve essere bianca porcellana molto sottile con superficie liscia e lucente. La pasta deve avere struttura a foglie sottili, al taglio deve essere priva di occhiature e deve presentare una lieve sierosit?, ovvero una lieve fuoriuscita di siero. La nostra mozzarella ? la pi? buona del mondo essa va gustata al naturale mai a temperatura di frigorifero ma rigorosamente a temperatura ambiente, sottolineano Antonio Iemma e Jenny Morales, i due giovani coniugi titolari del caseificio Torre Lupara,. Maestri Caseari da quattro generazioni, ?la quinta ? qui?- dice Antonio toccando la pancia della consorte incinta?.
Il latte delle bufale appena munto viene scaldato e addizionato di fermenti lattici e caglio liquido. Una volta formata la cagliata viene lasciata riposare un’ora, poi ridotta in grani della dimensione di una nocciola e fatta riposare per 4 ore, tempo necessario per la fermentazione. La cagliata viene poi messa in grandi tinozze di legno e addizionata con una quantit? di acqua bollente (80-90 gradi), pari al peso della cagliata stessa. L’acqua bollente provocher? lo scioglimento della massa, che sar? poi raccolta e mozzata a mano o con appositi macchinari e messa a riposare in acqua fredda. Infine le singole mozzarelle verranno immerse in una salamoia per un periodo di tempo variabile a seconda della sapidit? desiderata. Un formaggio grasso che contiene molte calorie. ?Il grande problema di questo formaggio, precisa la dottoressa Giuseppina Dell?Aquila, del Torre Lupara, non ? tanto nell’apporto calorico in s?, ma la sua grande appetibilit? unita allo scarso indice di saziet? che rende difficile non esagerare. Come alimento ? ricco di vitamine, proteine, calcio, flora lattica. Prodotto, due anni fa salito agli onori della cronaca nazionale, dopo lo sbarco quotidiano ad Atene per le Olimpiadi. Sbarco curato dal Consorzio per la tutela del formaggio di mozzarella di bufala, nato a Caserta nel 1993. Nell?occasione un aereo con tre quintali di mozzarella part?, ogni giorno (dall?aereoporto di Capodichino Napoli), per la durata delle Olimpiadi, per ?allietare? il men? di ?Casa Italia? ad Atene(ndr. non mancarono le polemiche dopo la denuncia di Libero (il giornale di Vittorio Feltri) per l?imbarco quotidiano costato molti soldi-story poi approdata nel Tg5 di prima serata). ?Con questa manifestazione-rileva Antonio Bonaccio- primo cittadino di Pastorano- intendiamo fare”cultura gastronomica” e far degustare ai visitatori il meglio della nostra produzione- un prodotto particolarmente gustoso- che nasce in particolari e incontaminati pascoli. La fiera ? un modo per far rivivere le tradizioni e la gastronomia tipica, si tratta di un’occasione imperdibile per i buongustai. Abbiamo intenzione-di avviare l?iter per riconoscere il marchio IGT, al pane prodotto come una volta dalle nostre massaie, un altro grande elemento distintivo per la nostra comunit??.

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