Ciao Oriana, siamo con te e non contro di te.

(Libero notizie)- ? difficile dire che cosa si penser? di Oriana Fallaci di qui a vent?anni, se sar? ricordata pi? per la sua attivit? di giornalista che per quella di scrittrice, e quale giudizio sar? dato di lei da chi, lontano da questa epoca (e quindi libero di guardare la sua figura asetticamente), dovr? giudicarla.
Per? qualcosa della Fallaci risalta gi? da ora. E, detrattori o sostenitori, ? evidente: la forza delle scelte. Oriana Fallaci non era un personaggio da toni grigi o diplomatici. Anzi: era (e resta) monolitica, o con lei o contro di lei. Non ammetteva mezzi toni. E questo, in un Paese come il nostro, che vive di forma e non di sostanza, dava fastidio. Anche a sostenerla, anche a volerle bene, non potevi non restare colpito, quasi ?infastidito? dalla sua presenza, dalla sua voce, la sua forza incredibile nonostante la malattia che l?ha sconfitta. Quella forza che ce la consegna in bianco e nero in Vietnam, mentre compie il suo dovere; o in un?aula di tribunale mentre rischia di andare
in galera per non voler rivelare le fonti che le hanno permesso di svelare una possibile verit? sulla
morte del suo amico Pier Paolo Pasolini. Il coraggio di restare seppellita sotto i cadaveri a Citt? del
Messico, e avere coscienza di non morire. Indro Montanelli, altro grande personaggio odiato per
quasi tutta la sua vita (cos? come la Fallaci), scrisse un giorno nella sua Stanza: ?Il nostro Paese ? fatto di cori e gruppi. Ho sempre cercato di cantare fuori dal coro. ? molto difficile, lo so. Ma ? forse l?unica vita che valga la pena di essere vissuta?. Per parte sua, la Fallaci gli avrebbe volentieri dato ragione. Oriana Fallaci ? morta ieri notte a Firenze. Aveva 77 anni e da tempo era malata di cancro. La giornalista, in questo ultimo periodo, si era resa protagonista di polemiche e dibattiti dopo i libri e gli articoli pubblicati a seguito degli attentati dell’11 settembre. Le posizioni sostenute sono sempre state in “difesa della cultura occidentale” in netta contrapposizione al fondamentalismo islamico. Per tutta la vita la Fallaci aveva espresso opinioni anticlericali, ma negli ultimi anni si era avvicinata al cattolicesimo. Il Presidente della Repubblica la ricorda per
le sue “vivaci battaglie culturali”.

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