Continuano i naufragi dei matrimoni

Dopo dodici anni di vita felice, allietata da due figli, naufraga il matrimonio tra Elena S. e Matteo V. I due convolarono a nozze tra la felicit? di tutti i parenti e la loro unione sembrava che sarebbe durata tutta la vita, tanto era l?affetto tra i due. Ad ogni ricorrenza festiva, i coniugi si scambiavano costosi regali ed invitavano a pranzo i loro familiari come se fosse un pranzo di nozze. Ma era in agguato la gelosia che spesso causa indescrivibili tragedie. Matteo, da lungo tempo, provava simpatia per Marisa, cugina di sua moglie che, in principio, non dava peso ai sorrisi ed alla galanteria che egli mostrava nei riguardi di sua cugina. La tresca continu? per alcuni anni fino a quando Elena, presa dalla gelosia, scopr? i due abbracciati mentre si scambiavano effusioni d?amore. A tale vista scoppi? in lacrime e decise di rivolgersi ad un avvocato per la separazione e poi il divorzio. I due vissero lontani senza pi? incontrarsi. A Matteo fu concesso di vedere i figli una volta la settimana ed Elena evitava di incontrarlo, anche se avvertiva un tonfo al cuore ogni volta che vedeva il suo ex. Ora tra i due si ? giunti ad uno strano accordo: una proposta da parte di Elena in base alla quale Matteo dovr? versare alla donna soltanto un euro al mese per il resto della vita. ?E? una specie di pegno, ci ha detto Elena, per un amore che poteva durare nel tempo, invece ? finito nelle erbacce. Ho amato mio marito di un amore vero e sincero. Per me non esisteva che il mio uomo. Invece, per lui, non esistevo solo io, ma anche mia cugina Marisa con la quale non immaginavo nascesse una ignobile tresca che ha causato la nostra separazione. Ho chiesto il versamento di un solo euro al giorno soltanto per far s? che egli, ogni giorno, si ricordasse di me, di sua moglie che gli ? stata fedele per ben dodici anni e lo sarebbe stata per tutta la vita! Per lui sar? una punizione che lo tormenter? fino alla fine dei suoi giorni che gli auguro siano il pi? lontano possibile? Conclude Elena amareggiata, ma con un lieve sorriso di scherno sulle labbra.

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