Sì, Voi: Commedia di Giuseppe Martone – Trama

Sì, Voi: Commedia di Giuseppe Martone
Trama

Protagoniste della vicenda sono le famiglie di Giuseppe Cece – detto cumpà Peppe – (composta dalla moglie Rosina e dai figli Maddalena e Ciccio), e quella di Arcangelo Natalino – soprannominato “ ‘u maiale” – (composta dalla moglie Sisina e dal figlio Nicolino), entrambe con un tenore di vita precario, in quanto vivono col solo reddito agricolo, peraltro saltuario e basso, dei loro capifamiglia.
Arcangelo subisce un processo per tentata aggressione e minacce alla signora Maria Chiocchino – detta Maria ‘e Peppe – per essere stato più volte dalla stessa deriso e preso in giro con vari nomignoli. Testimone a discolpa di Arcangelo è Peppe, suo collega di lavoro nei campi, fino al giorno in cui lo stesso Arcangelo assume l’incarico di becchino, conferitogli dal Comune di Samigliano.
Nicolino (figlio di Arcangelo), aspirante carabiniere, incontra difficoltà nel fidanzamento con Maddalena – figlia di Peppe – in quanto la sua aspirazione a “tutore dell’ordine” non è concretizzabile fino a quando egli si trova nell’impossibilità di poter esibire, secondo norma, validi certificazioni penali e carichi pendenti del padre.
Carminuccio, fratello di Rosina, sfruttando il permesso concessogli dal direttore del manicomio di Aversa (ove è ricoverato per temporanea infermità mentale) per ottemperare al suo dovere di elettore nel referendum “Repubblica o Monarchia”, viene a passare qualche giornata con i suoi familiari, e racconta in che modo trascorre la vita in manicomio.
La celebrazione del processo, dopo un dibattimento animato e, per certi versi, comico, si conclude con l’assoluzione di Arcangelo; assoluzione auspicata, in modo particolare, da Nicolino e Maddalena, che possono, finalmente, concretizzare il loro sogno.
Sul piano morale particolare importanza assume il ruolo del medico della famiglia Cece, che cambia completamente il suo comportamento di vita (da avaro benefattore), dopo una approfondita riflessione sulla risposta che Peppe aveva dato ad una delle sue reiterate richieste di restituzione del debito riferito alla fornitura di un quintale di grano. Tale risposta in un primo momento potrebbe apparire iniqua, se non semiseria; ma ben presto ci si accorge che essa mette in evidenza la nostra insensibilità verso coloro che sono sprovvisti di sufficienti mezzi economici.

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