Il laboratorio delle Tradizioni compie cinque anni

Il Laboratorio delle Tradizioni ha compiuto cinque anni. L’iniziativa, voluta dal sindaco Angelo Antonio Pascariello per tramandare alle giovani generazioni tutti quei mestieri di una volta che rischiano, altrimenti, di essere cancellati dalla memoria corrente, venne inaugurato nel 2003 presso il Salone Borbonico del Real Convitto Santa Maria delle Grazie. Il progetto venne concretamente realizzato con il sostegno dell’allora consigliere delegato alle Politiche Sociali Giuseppe Migliozzi e della dirigente del settore affari generali Agata Iadicicco. Il Laboratorio delle Tradizioni ha certificato il riconoscimento ufficiale del fallimento della famiglia degli anni ’80. Oggi, non c’è ragazza che sappia più cucire o cucinare; giovane che sappia cambiare una lampadina bruciata o pulire un rubinetto occluso. Ma, grazie all’intuizione di Angelo Pascariello, 60 fra ragazze e ragazzi stanno imparando dagli anziani quello che non sono stati capaci di insegnare i loro genitori. Il progetto venne ideato e condotto dagli architetti Pietro Farina e Roberto Saccone. Nelle fasi preliminari del progetto venne individuata la psicologa, la dr.ssa Patrizia Petrillo, che coadiuvò i coordinatori del progetto nello svolgimento delle attività; due facilitatori sociali. Quel pomeriggio, Pascariello ringraziò pubblicamente i 15 anziani di San Nicola la Strada, esperti in varie attività e mestieri tradizionali, che offrirono, gratuitamente, il loro sapere ed il loro tempo libero a favore delle giovani generazioni. Gli incontri si svolgevano il mercoledì ed il venerdì, di pomeriggio, dalle ore 17.00 alle ore 19.00 e vi si tengono lezioni, con 15 volontari, di restauro opere d’arte, ricamo uncinetto, ricamo, lana, conserve alimentari, sartoria, restauro mobili, elettricità, ferro.

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