PRC in piazza vende il pane a un euro

Ormai viviamo in balia di un oceano perennemente in tempesta, travolti dalle onde radiofoniche e televisive che il vento dei media gonfiano sempre più. Non si parla altro che di crisi economica dovuta agli aumenti di prezzo del pane e della pasta, con la proclamazione di scioperi per i due alimenti che rappresentano la base della nostra dieta mediterranea. “Speculano sulla benzina, ma sul grano non si devono permettere” – ad annunciarlo è Claudio Dell’Aquila, segretario cittadino di Rifondazione comunista, che domenica scorsa è stato autore di una clamorosa azione di protesta – “L'attuale livello dei prezzi al consumo di pane, pasta e derivati” – ha tuonato Dell’Aquila – “non trova giustificazione nel mercato delle materie prime, che da tempo ha iniziato una fase discendente. Domenica scorsa in molte piazze della provincia di Caserta, Rifondazione Comunista ha allestito banchetti in cui veniva venduto il pane alla cifra simbolica di 1 euro al Kg. Anche il Circolo PRC “A.Gramsci” di San Nicola La Strada” – ha aggiunto – “ha attivamente partecipato all’iniziativa distribuendo e vendendo presso la Rotonda  di San Nicola la Strada  ben 50 Kg di pane. È stato un successo davvero insperato, segno della bontà dell’iniziativa volta a denunciare l’ingiustificato aumento dei prezzi dei generi alimentari. In verità nulla è stato fatto dal governo Berlusconi per contrastare una situazione che grava oramai in maniera insopportabile sulle tasche degli italiani” – ha tenuto a precisare l’esponente di rifondazione – “Niente o assai poco è stato messo in campo dagli enti locali (compreso il comune di San Nicola la Strada); eppure erano necessarie iniziative tese ad un monitoraggio dei prezzi! Noi ci battiamo perchè la crisi economica anziché essere pagata, come sta accedendo, dagli italiani venga sostenuta da chi ha tratto enormi profitti negli ultimi anni. Basta soldi alla Borsa di Milano, più soldi alla Borsa della spesa! Il PRC” – ha poi concluso Dell’Aquila – “propone: l’introduzione di strumenti volti a calmierare i prezzi dei generi alimentari di prima necessità; l’introduzione di una nuova scala mobile che consenta di adeguare i salari al reale costo della vita l’introduzione negli enti locali di Osservatori per il monitoraggio dei prezzi. Nel frattempo ci organizziamo per difenderci da soli, vendendo il pane a prezzo popolare e continueremo a farlo nelle prossime settimane nelle piazze della nostra città”.

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