Costagliola e Marro, liberiamo la Reggia dalla corte dei miracoli

La reggia di Caserta è assediata da un armata senza bandiere, un esercito di straccioni che soffoca il sito delle reali delizie in un assalto senza tregua. All’ingresso del palazzo staziona una corte di miracoli che ha preso possesso anche della piazza Carlo III, nella parte agibile che è diventata un corridoio mercato. “Liberiamo la Reggia da questo suk” – affermano Pasquale Costagliola di Terra Nostra e Fiore Marro del Comitato delle Due Sicilie – “La contraffazione ha un caposaldo ben munito nell’anti parco, un fatto notorio ma che alle autorità non da fastidio, alla faccia delle politiche della sicurezza. Sul posto potete trovare imitazioni di Gucci, Prada in versioni pacchiane oltre alla paccottiglia da suk. Mentre i poliziotti vanno a pattugliare inutilmente il salotto buono di Caserta, via Mazzini, Corso Trieste dove passeggiano i benpensanti a piazza Carlo III, la terra di nessuno, è una vera e propria enclave in mano ad un governo straniero di caleidoscopica composizione. A fianco all’eterno cantiere circondato di cumuli di sporcizia” – proseguono – “sonnecchiano branchi di cani selvatici che hanno eletto il loro domicilio all’ombra della reggia. Questi animali di sera perdono la loro fiacchezza per assumere l’aspetto di veri predatori. Nessun controllo per questa area monumentale patrimonio dell’Unesco, lasciata al predominio della corte dei miracoli, del mercato abusivo. Niente polizia ma nemmeno pulizia e manutenzione all’esterno della reggia dove la piazza antistante alla Flora è ridiventata un cespugliaio sporco”. Domenica mattina, Costagliola e Marro presidieranno la Reggia con i vessilli dei Borboni, durante la cui dinastia non esistevano disoccupati. Costagliola e Marro non sono nuovi a queste iniziative provocatorie che, però, non hanno trovato alcuna sensibilità da parte delle istituzioni locali. “Veneti o polacchi” – ha aggiunto costagliola – “a Caserta si sbragano mentre a casa loro starebbero in riga per paura delle multe. Noi di Terra Nostra abbiamo pulito due zone della parte iniziale del parco, soprattutto bonificando una prateria usata per concorso ippico ma vi sono viali laterali della reggia che presentano un grande degrado, lungo il bordo delle mura perimetrali. Prendiamo atto che la manutenzione di tanti ettari di terreno è cosa difficile, vista anche lo scarso ritorno di fondi rispetto agli incassi resi dal sito vanvitelliano. Il paradosso è che per circa un milione di presenze e relativi biglietti, palazzo reale non riceve nemmeno un terzo degli introiti poiché non è sito autonomo. In tempo di  federalismo sarebbe logico che la reggia di Caserta lavorasse in regime di autonomia e che i soldi incassati fossero spesi per la sua manutenzione. Soprattutto è d’obbligo che l’amministrazione comunale s’accorga di avere in città una risorsa eccezionale che merita di essere tutelata e non sfruttata  oltre che lasciata nel degrado”.

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