Miranti (PRC), questo governo non aiuta gli agricoltori

Domenica scorsa il circolo cittadino di Rifondazione Comunista ha organizzato un banchetto nella rotonda per la vendita del pane ad un euro per protestare contro l’aumento ingiustificato dei beni di prima necessità (pane e pasta). Anna Miranti era fra questi. “Abbiamo aderito all’iniziativa del partito che ha visto molti momenti simili nelle principali piazze italiane; quella dei banchetti del pane è solo uno dei tanti momenti che rifondazione ha organizzato in questi mesi per avvicinare i cittadini e provare a svelare il grande inganno di un governo scellerato. Abbiamo cominciato dal pane” – ha aggiunto – “anche per testimoniare il grave disagio di chi opera nell’agricoltura: il grano viene pagato una miseria ai contadini che hanno convertito massicciamente le loro coltivazioni nella promessa di un mercato fiorente (alternativo al grano proveniente dall’estero) e dopo aver sopportato nei mesi scorsi il costo del petrolio ai massimi storici oggi si vedono strappare i loro ricavi dalla filiera commerciale. Ma il governo che non pensa alle politiche dell’agricoltura non basta. Questo governo” – ha sottolineato la dirigente di rifondazione – “taglia i fondi alla scuola ed all’università in modo indiscriminato ponendo un’ipoteca pesante sul  futuro di tutti, oltre a tracimare posti di lavoro; il governo lascia senza sostegno le famiglie, i giovani, gli anziani; è un governo che nel  momento di più grave crisi del sistema liberista pone le condizioni per consolidare quel sistema nel nostro paese. Dalla piazza, dove i risultati elettorali ci hanno sospinto, ci daremo da fare per denunciare tutte  le contraddizioni che sono dentro queste decisioni. Per esempio: il  famoso rilancio e  riqualificazione del sistema produttivo italiano passa per la bocciatura degli accordi europei sull’ambiente ? Come potremo competere sui mercati operando su sistemi obsoleti ? E come sarà possibile, senza un pungolo europeo così forte, recuperare l’enorme ritardo che scontiamo sul fronte delle energie alternative? E il ministro dell’ambiente si è confrontato con il ministro della salute per valutare i danni (e i costi visto che questo governo ragiona sempre e solo  in termini di bilancio) che un’industria “vecchia” arreca ai cittadini? La proposta politica di una forza di sinistra” – ha concluso Miranti – “non può ignorare queste contraddizioni; dobbiamo inserire questi temi nelle agende politiche dei territori più piccoli e coinvolgere i cittadini che hanno (o sentono) la necessità di essere rappresentati e difesi”.

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