Napoletani a Bellona

Negli anni 50 fu realizzato un film dal titolo “Napoletani a Milano”che trattava l’emigrazione di tanti cittadini del Sud nella capitale industriale del Nord. Lo stesso caso si verifica a Bellona dove, richiamati dalle numerose pizzerie, giungono ogni fine settimana gruppi di napoletani. Alcuni desidererebbero trasferirsi nella nostra città per vivere nella serenità e poter far crescere i loro figli lontano da ogni perversione. Colloquiando con uno di essi, Mario De Rosa,abbiamo appreso che:”La vita a Napoli diventa sempre più impossibile; una città dove tutti hanno perduto la serenità e la gioia di vivere. Un tempo si percorrevano le strade senza alcun timore, oggi non è possibile e la situazione peggiora sempre più. Consideriamo la zona Ferrovia, nei pressi del Centro Direzionale: decine di pizzerie con tavoli e sedie sui marciapiedi, una occupazione abusiva del suolo pubblico. Bar e trattorie di dubbia gestione dove servono cibo senza alcuna cura dell’igiene. Bagni luridi che emanano un orribile fetore. Venditori di carciofi arrostiti che diffondono un fumo puzzolente. Piazza Garibaldi, che doveva essere una delle piazze più belle d’Italia, devastata da un traffico caotico e da vandali che scorazzano sui motorini fino a notte inoltrata. Una città, un tempo meravigliosa, continua Mario, dove vale solo colui che vive contro la legalità e devastata da gentaglia che circola di notte come i topi usciti dalle fogne. Tutto ciò mi fa dire che Napoli è ormai perduta! Molti sono i giovani che andranno via da Napoli, realizzando il grido di dolore del grande Eduardo De Filippo quando disse.”Jatevenne!”. E come si può dare loro torto? Al solo pensiero della Napoli di un tempo, quella descritta dai Grandi della letteratura napoletana, da mio nonno e dai miei genitori, provo una stretta al cuore vederla ridotta ad un ricettacolo di gente di malaffare” Conclude amareggiato il nostro amico napoletano

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