L’Arcivesco Beniamino Depalma festeggia Santa Brigida di Svezia
NAPOLI – Il 23 luglio sera, presso la Chiesa napoletana di Santa Brigida, si è svolta la consueta celebrazione in ricordo della fondatrice dell’Ordine Brigidino. La funzione eucaristica, presieduta da monsignor Beniamino Depalma, Arcivescovo emerito, nonché cavaliere di gran croce dell’Ordine Militare del Santissimo Salvatore e di Santa Brigida di Svezia, ha visto quest’anno la partecipazione di diversi esponenti del mondo ecclesiastico. Accanto al parroco, padre Tommaso Galasso, e a Padre Vincenzo, si è notata la presenza dell’ex Padre Generale dell’Ordine dei Padri Leonardini, monsignor Francesco Petrillo, giunto dalla lontana Versilia per il grande evento.
Non poteva poi certo mancare una delegazione campana dell’Ordine Militare di Santa Brigida costituita dal Luogotenente Generale Vicario Biagio Abbate, dal teologo, cavalier Raffaele Giordano, dal Colonnello, Commendatore Gerardo Palmese, dall’agronomo Pierluigi Scarpa, dall’avvocato cassazionista Luigi della Monica e dalla Dama di Commenda Carla Tammaro, docente di lettere alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli. Sua Eccellenza Beniamino Depalma ha catturato l’attenzione dei tanti fedeli che affollavano la chiesa, con un’omelia dalla grande intensità, che è andata ben oltre il racconto della storia della Santa. L’Arcivescovo, nella sua premessa, ha tenuto a precisare il motivo per cui i Santi devono essere ricordati: “La santità non può essere copiata in quanto ognuno di noi può raggiungere la santità in modo diverso e i Santi non devono essere ricordati solo per la loro storia e per le loro opere, ma perché ci aiutano a capire meglio, a interpretare e a gustare il vangelo, avvicinandoci sempre di più al Signore, non smarrendo mai il punto di riferimento e di equilibrio che deve avere ogni Cristiano, “Dio mi ama”. E’ proprio la certezza dell’amore di Dio che aiuta il Cristiano nel suo cammino di fede a non sentirsi mai solo, in quanto chi si sente solo è perché ignora di essere amato da Dio”.
Molto significativo, infine, il parallelismo tra il periodo vissuto da Santa Brigida nel 1300 e i giorni d’oggi: “Il 1300 era un periodo molto difficile per la società e per la chiesa, a causa della dilagante corruzione e della crisi dei valori. Eppure Brigida, madre di 8 figli, che poi diventerà Santa, ebbe il coraggio di girare l’Europa in lungo e in largo, parlare a tu per tu con il Papa e sfidare la regina, per cercare di cristianizzare il continente”.