Comunisti italiani, gli sprechi e le inutilità dell’amministrazione comunale

“Gli sprechi di denaro pubblico dell’amministrazione comunale, tanto da ricorrere più volte all’indebitamento con la cassa deposito e prestiti, è sotto gli occhi di tutti”. Ad affermarlo sono i comunisti della locale sezione “Enrico Berlinguer”, per il tramite del loro portavoce, dottor Salvatore Motta. “Strade e marciapiedi sono stati rifatti più volte in un lasso di tempo molto breve; manifestazioni e convegni inutili e rivolti a solo pochi intimi, rassegne estive a pagamento per i cittadini e ad ingresso libero per i privilegiati, lauti compensi per incarichi vari di cui si potrebbe certamente fare a meno (es. addetto stampa, direttori di eventi fittizi e/o di varia natura, professionisti esterni per progetti che potrebbero essere invece resi incentivanti per i dipendenti e a costi molto ridotti, ecc.). Per non parlare” – aggiunge l’esponente comunista – “dei costi sostenuti per la realizzazione e affissione dei molti manifesti e brochure per gli stessi eventi o per far realizzare le tante targhe e lapidi commemorative non si sa di quali grandi opere (del tutto ordinarie) compiute dall’amministrazione locale. E che dire, poi, dei soldi stanziati per la Civica Accademia Musicale comunale, la cui assegnazione della direzione è oggetto ancora oggi di controversie non sciolte, e che di pubblico ha ben poco, visto che è nata per mero “capriccio” personalistico e che per frequentarla” – ha aggiunto Motta – “comunque, gli interessati devono sostenere onerose rette, senza che presso la stessa siano stati riservati dei posti gratuiti per quei ragazzi, possibili talenti, ma purtroppo con ristrettezze economiche”. Il portavoce dei comunisti italiani non tralascia neppure il Nucleo comunale della Protezione Civile affermando “…Come anche l’utilizzo dei volontari della Protezione Civile sia inadeguato da parte del Sindaco, impegnati molto spesso (a guisa di tante marionette manovrate dal puparo) nelle varie manifestazioni dove, però, la loro preziosa presenza o la loro eventuale opera inteventistica risulta per niente necessaria. Le cose che non vanno con questa amministrazione locale sarebbero ancora tante da evidenziare” – conclude Salvatore Motta – “come ad esempio la mancanza di politiche serie a sostegno agli anziani, dei giovani, delle famiglie indigenti, dei disoccupati, degli operatori sul territorio, o indirizzate alla costruzione delle strutture pubbliche tanto decantate (piscina comunale, il nuova edificio scolastico della scuola media “E. De Filippo” in Via Ungaretti, ecc.), oppure rivolte alla realizzazione di nuovi servizi o alla manutenzione di quelli esistenti, ecc.. Non basterebbe tutta la seconda parte del mandato del Sindaco ad elencarle e descriverle dettagliatamente. Parafrasando una frase utilizzata quale titolo del famoso libro di Marcello D’Orta, al cittadino sannicolese tanto bistrattato non rimane che esclamare sommessamente: “Io, speriamo che me la cavo!”.

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