Istituita la Congregazione delle Monache Passioniste
Roma 9 ottobre 2018 – La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica della Santa Sede, con Decreto n. R. 72-1/2013 del 29 giugno 2018, solennità dei Santi Pietro e Paolo, ha eretto la CONGREGAZIONE DELLE MONACHE DELLA PASSIONE DI GESU’ CRISTO, composta da tutti i monasteri “sui iuris” che professano la Regola e le Costituzioni del fondatore San Paolo della Croce. Il decreto di costituzione, a firma del Prefetto della predetta Congregazione, Cardinale Joao Braz De Aviz, nella premesssa evidenzia che il 3 maggio 1771, con la vestizione della Venerabile Madre Maria Crocifisso (nella foto), al secolo Faustina Geltrude Costantini e delle prime compagne, e con l’erezione del Protomonastero di Tarquinia, si realizzava il sogno di San Paolo della Croce di affiancare all’Istituto religioso maschile dei Chierici Scalzi della Ss. Croce e Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, oggi denominato Congregazione della Passione di Gesù (Passionisti), un ramo femminile di Religiose claustrali che, con le loro orazioni, penitenze e solitudini, lenissero le piaghe del Crocifisso, ma anche di tanti crocifissi di ieri e di oggi. Nel tempo sono sorti monasteri “sui iuris” in Argentina, Belgio, Brasile, Columbia, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Indonesia, Italia, Messico, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti. Nella prima decade del XXI secolo si contavano 338 passioniste e 35 monasteri. La Santa Sede ha decretato l’erezione della Congregazione delle Monache Passioniste per il costante e progressivo calo delle vocazioni e per l’età avanzata delle componenti delle case monastiche non prima, però, di un’attenta e minuziosa verifica e valutazione delle strutture esistenti e dei governi delle stesse. Per gli effetti che produrrà il predetto documento Apostolico le Monache Passioniste, quanto prima, avranno un’unica Madre Generale e una sola curia per tutti i monasteri, come, peraltro, già vige, da alcuni anni, per i Passionisti. Il Decreto in questione è stato oggetto di commento anche da parte del Presidente dell’Associazione ex Alunni Passionisti – ASEAP -, Antonio Romano, che nell’ultimo bollettino dell’Associazione di settembre 2018 “Le Nostre Radici”, scrive che “Tra le tante novità le varie monache possono cambiare monastero e le piccole e le anziane comunità si possono sciogliere aggregando le monache di altre comunità, in modo da stare in compagnia migliorando la qualità di vita. Diversi monasteri possono essere fittati o venduti, una comunità ricca diventa di aiuto per quella più disagiata, vista l’economia centrale si possono porre in essere interventi di ampio respiro di breve/lunga durata”. L’innovativo Decreto in questione autorizza, poi, la rev.da Delegata Generale della Sede Apostolica, Sr. Fernanda Barbiero, a convocare e presiedere il 1° Capitolo Generale ed auspica, altresì, “che la nuova struttura di vita e di cammino contribuisca a promuovere il carisma e a salvaguardare il genuino spirito contemplativo claustrale, fedeli agli intendimenti del fondatore, San Paolo della Croce”.