Due caporalmaggiori condannati per abusi sessuali su soldatessa

Sono stati condannati in via definitiva, dalla Cassazione, a due anni, due mesi e venti giorni di reclusione oltre al risarcimento dei danni morali patiti dalla vittima, due caporalmaggiori dell'Esercito colpevoli di abusi sessuali su una soldatessa loro commilitona. La Suprema Corte ha negato ai militari incriminati, Antonio P. e Pasqualino D.D. – ventottenni, nati in Campania – l'attenuante prevista per le ipotesi di minore gravità della violenza “considerata la particolare gravità del delitto, consumato con preordinazione e inganno, con plurime condotte intrusive, accompagnate dal costringimento fisico della donna, con subdole minacce ed espressioni ingiuriose di disprezzo”. I due sottufficiali – in servizio all'aeroporto torinese di Caselle, dove nel giugno 2004 erano stati movimentati molti militari, e alloggiati in un albergo di Cirié (To) – avevano chiamato nella loro camera la collega con la scusa di parlare di un turno di servizio. Poi avevano cercato di usarle violenza, ma a seguito della resistenza della ragazza, vestita con la mimetica, si “limitarono” a palparla obbligandola ad assistere mentre si masturbavano. I due imputati hanno scelto il rito abbreviato per ottenere una condanna meno pesante. Per ora devono risarcire la giovane con una prima provvisionale di dieci mila euro in attesa che un tribunale civile fissi il totale della cifra con la quale dovranno 'risarcire' il loro crimine. L’incredibile vicissitudine vissuta dalla ragazza anche se ha ottenuto “Giustizia”, non la ripaga del vile gesto compiuto. Sarebbe ora il caso di sapere dal Ministro La Russa se i due militari siano stati “congedati con disprezzo” oppure sono ancora in servizio. In tal caso la giovane donna sarebbe ferita una seconda volta ed insieme a lei i migliaia di ragazzi “perbene, onesti, leali” che servono con fedeltà nelle fila delle Forze Armate italiane e che “sono pronti a mettere in gioco la propria vita” per aiutare chi è in difficoltà, tanto in Patria, quanto nelle missioni di peacekeeping all’estero.

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