Scienziati in guerra

“Scienziati in guerra” è il titolo dell’incontro organizzato da Arena Spartacus Amico Bio, il primo ristorante biologico al mondo in un sito archeologico.
L’appuntamento, aperto al pubblico, è per domenica 11 novembre alle ore 19. A parlare dell’argomento, a 100 anni dalla fine della Grande Guerra, sarà Massimo Capaccioli, professore emerito di Astrofisica all’Università Federico II di Napoli. L’incontro con ingresso libero è rivolto a studenti, a insegnanti e a quanti siano interessati a conoscere o approfondire questo periodo della storia italiana.
L’11 novembre 1918 fu sottoscritto l’armistizio di Compiègne tra l’Impero tedesco e le potenze alleate. L’atto segnò la fine dei combattimenti della prima guerra mondiale. Esattamente a distanza di 100 anni da quella data il professore Massimo Capaccioli esaminerà le posizioni diverse degli scienziati nei confronti della guerra.
D’altronde, la Grande Guerra non fu un conflitto tecnologico, almeno nel significato che questa espressione assunse 25 anni dopo, con la Seconda Guerra Mondiale, che sfruttò i ritrovati di conoscenze nuove (science driven), come radar, propulsione a reazione e a razzo, energia nucleare e in fine di conflitto elettronica e management. Infatti, durante la Seconda Guerra Mondiale fu prassi comune la collaborazione tra scienza e guerra.

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