Anoressia e bulimia “Io lo so”

Leggo spesso di anoressia e bulimia; il più delle volte a parlarne è chi osserva da fuori e con innocente

 

presunzione ipotizza su cause ed effetti. Ho ascoltato la storia di una ragazza che è uscita dalla situazione scheletrica prima di entrarci a pieno; ho tradotto e un po’ romanzato i suoi pensieri nati a un’esperienza diretta.
“Passa attraverso la bocca e stritolandosi e inumidendosi cerca di oltrepassarti l’esofago e tu senti quel corpo estraneo che tenta di infilarsi dentro di te e vorresti espellerlo e buttarlo fuori e sputarlo, ma lo devi inghiottire se vuoi stare bene. È il percorso del cibo. Ti senti debole e vuoi soltanto nasconderti per non far scorgere i tuoi sguardi spenti. Non sei altro che un fantasma. Ti capita di guardarti allo specchio e vedi quanto sei invisibile. Intanto continui a perdere peso. Ti senti sempre più leggera tanto che se qualcuno ti tocca resta impressionato dal tasto delle ossa. E te lo dice, ti dice che sei troppo secca, “mangia”. E più scompari nei pantaloni e più diventi invisibile; sei invisibile perché sei inguardabile. Sei inguardabile perché sei magra e si vedono le ossa. E le ossa non piacciono. Non sei su una passerella a sfoggiare un vestito di Valentino. Sei per strada, in paese, la gente ti vede e ti commenta. A quella gente non interessa sapere altro, commenta solo quello che vede. Nel frattempo lo stomaco si restringe, tu ti restringi, e tutto fa male. Ma non è giusto e devo mangiare. Un bicchiere di Lete per non disidratarmi. Com’è fredda. L’acqua è fredda,così come quella gente. Ma non cerco e non voglio la loro attenzione. Ridono, sorridono, si divertono. E io intanto non ho fame”.

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