Tredicesima pagata mensilmente: dipendente e datore di lavoro possono accordarsi

La tredicesima può essere pagata in anticipo e in maniera frazionata: datore di lavoro e dipendente, però, devono essere d’accordo e mettere tutto nero su bianco. A dicembre i datori di lavoro hanno l’obbligo di pagare la tredicesima ai propri dipendenti; sfuggire è impossibile, specialmente adesso che c’è l’obbligo di pagare gli stipendi utilizzando metodi tracciabili. In caso di tredicesima non pagata, quindi, per il dipendente sarà molto semplice dimostrare di non aver ricevuto quanto gli spetta. Quindi se da una parte i dipendenti aspettano con ansia il momento dell’arrivo della tredicesima, dall’altra alcuni datori di lavoro si trovano in difficoltà nel dover pagare una “doppia” retribuzione ai propri dipendenti. Come anticipato, però, a disposizione dei datori di lavoro c’è uno strumento che consente loro di corrispondere la tredicesima mensilmente in busta paga, evitando così di pagarla in un’unica soluzione in prossimità delle festività natalizie. Tuttavia è importante sottolineare che affinché ci possa essere un anticipo della tredicesima sia il datore di lavoro che il dipendente devono essere d’accordo. Tredicesima pagata mensilmente: perché è possibile Come noto, la maggior parte dei CCNL del settore privato stabiliscono che la tredicesima debba essere pagata in un’unica soluzione in prossimità delle festività natalizie. Nei Contratti Collettivi, quindi, non si parla della possibilità per il datore di lavoro di corrispondere la gratifica natalizia nel corso dell’anno, dilazionando il pagamento nelle varie mensilità. D’altra parte, però, i CCNL neppure vietano questa possibilità; di conseguenza non ci sono norme che impediscono al datore di lavoro di prevedere delle regole differenti da quelle indicate nel Contratto Collettivo, purché queste non vadano ad arrecare un pregiudizio al dipendente. Per questo motivo è assolutamente necessario che il lavoratore acconsenta a ricevere la tredicesima in maniera frazionata, con questa possibilità che deve essere prevista da un accordo individuale o aziendale. Lo stesso vale per la quattordicesima, mentre ricordiamo che non è più possibile pagare il TFR mensilmente in busta paga (ma il dipendente può comunque chiedere un anticipo). Tredicesima pagata mensilmente: quanto spetta? Per il calcolo della tredicesima, anche se pagata mensilmente, si utilizza sempre la stessa formula, ovvero: (retribuzione media mensile * numero di mesi lavorati)/ 12 mensilità Di conseguenza il lavoratore che dall’inizio dell’anno opta per il pagamento frazionato della tredicesima riceverà in ogni busta paga 1/12 della retribuzione media mensile. Ovviamente bisogna prestare attenzione al fatto che il totale delle dodici rate corrisponda esattamente a quanto spetterebbe al lavoratore nel caso in cui avesse ricevuto la tredicesima in un’unica soluzione. Inizialmente fare una stima di qual è la retribuzione media mensile che il lavoratore andrà a percepire per l’intero anno è impossibile; ecco perché solitamente nell’ultimo stipendio di dicembre è previsto il conguaglio, con il quale verrà corrisposta la parte rimanente della tredicesima complessiva. Prima di concludere ricordiamo che la tredicesima matura tutto l’anno, anche quando il dipendente non svolge l’attività lavorativa perché in ferie, malattia o assente per infortunio. La tredicesima, inoltre, si matura anche durante la maternità, il permesso giornaliero per allattamento, il congedo matrimoniale o la cassa integrazione.
Fonte:money.it

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