Sud sempre povero. Chi ci proteggerà? Il 21 dicembre p.v. la Banca d’Italia via da Caserta

La Banca d’Italia, costituita con la legge n. 449 del 10 agosto 1893, è presente nella nostra provincia fin dal 1897 e a partire del 21 dicembre di quest’anno chiuderà per sempre la sua filiale di Caserta dopo una presenza che è durata ben 121 anni a cavallo di tre secoli. E’ vero che nell’ultimo anno in città e provincia hanno chiuso parecchi sportelli bancari, ma la Banca d’Italia non è una banca ordinaria. Vediamo un po’ come nasce e quale ruolo ha svolto nel tempo sul territorio italiano.
Il primo importante ciclo di vita della Banca può essere racchiuso tra l’anno della sua nascita, il 1893, e l’affermazione esplicita della sua natura pubblica, nel 1936.
La deflagrazione dello scandalo della Banca Romana nel 1892, un caso politico-finanziario di rilevanza nazionale che fu al centro delle cronache in quel periodo, ebbe come elemento centrale la scoperta delle attività illecite del governatore della Banca Romana nel decennio precedente. Tale scandalo, nel quale furono coinvolti presidenti del Consiglio, ministri, parlamentari e giornalisti, fa approvare in pochi mesi la più volte reiterata proposta di istituire una banca unica per l’emissione e la politica monetaria.
La Banca d’Italia, comunque, non è ancora la banca delle banche, e nemmeno ha l’esclusiva della stampa delle banconote. Non ha poteri effettivi di politica economica e monetaria. L’emissione rimane anzi a “mezzadria” con Banco di Napoli e Banco di Sicilia. Solo con la legge bancaria del 1926, dopo oltre tre decenni e una buona serie di scandali, fu attribuito alla Banca d’Italia il monopolio delle emissioni e affidata la gestione delle Stanze di compensazione, snodi centrali di un moderno sistema dei pagamenti. Fu anche varata una legge per la tutela del risparmio: furono stabiliti per le banche obblighi speciali, fra cui un capitale minimo, e attribuiti alla Banca d’Italia nuovi poteri di controllo, primo nucleo della funzione di vigilanza creditizia.
La legge di riforma bancaria del 1936, di cui una parte è tuttora in vigore, definì la Banca d’Italia “istituto di diritto pubblico” e le affidò definitivamente la funzione di unico ente di emissione delle banconote.
L’ attuale struttura del sistema bancario è dovuta alla legge del 1993.
Con quella legge la Banca d’Italia esercita le funzioni: di emissione delle banconote, di vigilanza creditizia e finanziaria, di supervisore dei mercati, di tutela della concorrenza sul mercato del credito, di analisi ricerca e studio in materia economica ed istituzionale, di servizio di tesoreria dello Stato, di informazioni sui dati della Centrale di Allarme Interbancaria (CAI), di servizio di accesso ai dati della centrale dei rischi, esame delle banconote sospette di falsità, cambio delle banconote e delle monete e esposti in materia di servizi bancari e finanziari all’Arbitro Bancario e Finanziario (ABF).
Alcune di queste funzioni oggi hanno la supervisione della BCE (Banca Centrale Europea).
La Banca d’Italia di Caserta ha la sua sede storica in piazza Vanvitelli in un palazzo il cui progetto è proprio del Vanvitelli. Nel periodo che va dal 1969 al 1973 la sede fu ristrutturata e la Banca occupò una sede provvisoria al corso Trieste.
I servizi che la Banca offre alla comunità sono tutti a titolo gratuito.
Alcuni servizi sono maggiormente conosciuti dalla cittadinanza quale il servizio di Tesoreria dello Stato, forse il più conosciuto, perché dalla seconda metà del secolo scorso fino ai primi anni di questo secolo ha effettuato il pagamento degli emolumenti alla stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici della nostra provincia.
E’ un altro pezzo della storia di Caserta che scompare e di sicuro ai casertani farà un certo effetto passare, a partire dal 22 dicembre 2018, davanti al prestigioso palazzo già sede della Banca d’Italia e vederlo desolatamente chiuso.

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