Morto Matteo Cinque, il superpoliziotto che ha combattuto i più pericolosi boss della camorra anni ’80 e ’90

È morto nelle scorse ore a Vico Equense dove era tornato a vivere dopo la pensione un pezzo di storia della Polizia di Stato, Matteo Cinque, già questore di Palermo e dirigente di numerosi reparti tra i più importanti non solo in Campania. Il pubblico ufficiale aveva 74 anni.
Matteo Cinque – racconta Il Mattino – fu dirigente della Squadra Mobile di Napoli negli anni tra i più caldi della lotta alla camorra. Fu anche dirigente dell’allora Criminalpol e sotto di lui si sono formati alcuni tra i migliori dirigenti della polizia italiana. Una volta promosso questore, fu responsabile della questura di Trapani, Salerno e Palermo. Finì in un ciclone giudiziario per le rivelazioni dei pentiti della camorra e subì anche l’onta dell’arresto, salvo poi essere completamente scagionato e riabilitato chiudendo la carriera da questore di Catanzaro.
Alla figura di Matteo Cinque sono legati alcuni degli episodi più noti della storia della camorra violenta degli anni Ottanta e Novanta. Indimenticabile il suo blitz all’ospedale Ascalesi per bloccare gli esponenti della famiglia Giuliano dei Forcella che voleva portare via il cadavere del boss, crivellato di colpi.
”Erano i tempi della guerra vera tra i clan e di lui ho il ricordo di un uomo molto attivo e impegnato nella battaglia su questo fronte. Serbo il ricordo di un uomo sempre attaccato alla sigaretta, con quei suoi basettoni neri e il fisico forte” ha detto Romolo Panico, Questore a Catanzaro dopo di lui.

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