Le meraviglie di Carlo di Borbone: la Reggia di Portici
Posto alle pendici del Vesuvio all’interno di un ampio e fiorente parco; la neoclassica e meravigliosa Reggia di Portici fu realizzata nel 1738 per volere del sovrano Carlo di Borbone e la moglie Maria Amalia di Sassonia come residenza estiva della famiglia reale e della corte prima della costruzione della più magniloquente Reggia di Caserta. Il progetto fu affidato ad Antonio Canevari, che fu chiamato dal Re per la realizzazione di numerose opere pubbliche a Napoli, tra cui anche la Reggia di Capodimonte. Tra coloro che vi lavorarono, figurano gli architetti Ferdinando Fuga e Luigi Vanvitelli mentre per gli interni collaborarono artisti come il pittore Giuseppe Bonito , che decorò le sale del palazzo, lo scultore Giuseppe Canart che decorò con statue in marmo di Carrara il parco esterno, e il pittore Vincenzo Re, che decorò con illusorie prospettive architettoniche lo scalone a doppia rampa e la sala delle Guardie e del Trono.
Secondo le fonti, i coniugi reali quando visitarono la Villa del duca D’Elboeuf rimasero talmente impressionati dalle bellezze del napoletano che decisero di costruire in quelle zone la propria dimora.
Infatti la costruzione è inserita tra due boschetti, uno dedicato alla caccia e l’altro di natura ornamentale che presenta un giardino all’inglese allestito da gruppi scultorei come la fontana delle Sirene, il Chiosco del Re Carlo, e la Fontana del Cigni. Esso ospita anche uno zoo con animali esotici che il re Ferdinando IV fece giungere dall’estero.
L’edificio, di modeste dimensioni, presenta una pianta quadrangolare e un atrio sostenuto da nove volte a pilastri; al di là di esso si accede alla parte inferiore del palazzo con una grande facciata verso il mare e un’ampia terrazza da cui si estendono due rampe di scale a tenaglia che conducono al parco ornamentale.
Nel 1799 con la Rivoluzione Napoletana, la corte reale fuggì a Palermo portando con sé tutti i beni della Reggia e tutte i reperti provenienti dalle città sepolte di Pompei ed Ercolano trovate durante gli scavi e utilizzate come allestimento e decorazione della Reggia.
Gioacchino Marat nel 1838 arredò di nuovo la Reggia assecondando uno stile lussuoso e francese, mentre sotto Ferdinando II di Borbone, la reggia fu collegata con Napoli con la primissima rete ferroviaria italiana (la famosa Napoli-Portici). Ospitò anche papa Pio IX per poi essere sempre meno frequentato con il passare del tempo. Attualmente il palazzo ospita la facoltà di Agraria dell’Università Federico II ed alcuni musei.