Aperte le iscrizioni all’albo dei giudici popolari

Dallo scorso 1° aprile sono aperte le iscrizione all’Albo dei Giudici popolari, al quale possono chiedere di essere iscritti i cittadini che possiedono i requisiti di legge e non sono già iscritti negli albi dei giudici popolari. Le iscrizioni vengono aperte ogni 2 anni (anni dispari) e la domanda deve essere presentata a partire dall'1 aprile fino al 31 luglio. L'iscrizione all'albo è permanente e gli aggiornamenti sono effettuati da una commissione comunale che verifica i requisiti prescritti dalla legge e predispone l'elenco dei nuovi iscritti da inoltrare alla Pretura. In base alla normativa vengono formati due elenchi separati, uno dei giudici popolari di Corte d'assise e l'altro dei giudici popolari di Corte d'assise d'appello. Per essere inseriti nell’Albo bisogna essere cittadini italiani, godere dei diritti civili e politici; avere età compresa tra i 30 ed i 65 anni; essere in possesso del diploma di scuola media inferiore per l'iscrizione all'albo dei giudici popolari di Corte d'assise; essere in possesso del diploma di scuola media superiore per l'iscrizione all'albo dei giudici popolari di Corte di assise di appello; buona condotta morale. Non possono chiedere l'iscrizione all'albo di giudice popolare: a) i magistrati ed i funzionari in attività di servizio appartenenti o addetti all'ordine giudiziario; b) gli appartenenti alle forze armate dello Stato e a qualsiasi organo di polizia (anche se non dipendenti dallo Stato) in attività di servizio; c) i ministri di qualsiasi culto e i religiosi di ogni ordine e congregazione. Gli iscritti all'albo dei giudici popolari hanno l'obbligo di prestare servizio quando vengono chiamati. Chi, senza giustificato motivo, non si presenta, è condannato al pagamento di una somma che va da euro 2,58 a euro 15,49, nonché alle spese dell'eventuale sospensione o rinvio del dibattimento. Ai giudici popolari spetta un rimborso di 25,82 euro per ogni giorno di effettivo esercizio della funzione. Per i lavoratori autonomi o lavoratori dipendenti senza diritto alla retribuzione nei giorni in cui esercitano la loro funzione, il rimborso è di euro 51,65 per le prime 50 sedute e di euro 56,81 per le udienze successive.

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