Prima edizione memorial Crisafulli: lacrime e sport al campo sportivo Nuova A.R. Barriera
Biagio Russo Catania. Lo sport nel ricordo di chi non c’è più. Si è tenuto, nel pomeriggio di domenica 10 marzo, a partire delle ore 17:00, presso il campo sportivo “Nuova A.R. Barriera” di Catania, il primo memorial dedicato a Salvatore e Mimmo Crisafulli, oltre che a tutte le vittime della strada. La manifestazione sportiva è stata organizzata dall’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus, presieduta da Alberto Pallotti, spalla a spalla con l’associazione “Sicilia Risvegli Onlus” di Pietro Crisafulli.
Forti i messaggi che si leggono sugli striscioni a bordo campo: “Ciao Salvatore, il tuo immenso amore per la vita sarà per sempre esempio e monito per tutti. Catania non ti dimenticherà” e “Lei ha ucciso Mimmo, l’attesa di giustizia sta uccidendo i suoi familiari”. Prima del fischio iniziale, nell’angoscia delle persone presenti (amici e parenti delle vittime Crisafulli), è stato rispettato un minuto di silenzio accompagnato da una profonda preghiera. Le lacrime si sono unite agli applausi nel momento del volo verso l’alto dei palloncini. A scendere in campo sono stati la Rappresentativa CSD Città di Catania, la rappresentativa “Amici di Mimmo” e la locale rappresentativa AIFVS Onlus – Catania. A dirigere i match è stato il socio fondatore presidente dell’ Associazione Siciliana Contribuenti Art. 580 Codice Penale Anti usura No Profit, Salvatore Guerino.
I calci di rigore finali hanno decretato la vittoria della squadra “Familiari di Mimmo Crisafulli”, con il ritiro emblematico del premio da parte dei piccoli Andrea e Dennis, figli di Domenico scomparso il 6 marzo del 2017. Seconda posizione per gli “Amici di Mimmo Crisafulli” rappresentati da Santo Nicotra; terza la rappresentativa locale dell’Associazione Italiana Familiari e vittime della Strada Onlus, per la quale è intervenuto il referente locale Pietro Crisafulli. Il padre della vittima ha poi commentato: “L’assassino non si è fermato allo stop travolgendo mio figlio e causandone la scomparsa. Non si può morire così a 25 anni, non si possono lasciare senza un padre due bambini innocenti e nella disperazione un’intera famiglia. Il danno, però, diventa insormontabile se si pensa che la giustizia ha fallito, che il processo si è concluso con il patteggiamento a 5 mesi e 5 giorni senza condizionale, dopo il tentativa invano di giungere all’archiviazione. Siamo in un paese dove ognuno risponde per le proprie responsabilità e l’organo supremo dovrebbe lanciare dei messaggi chiari piuttosto che essere fondamento del concetto di amnistia. Sono onorato di essere referente a Catania per l’A.I.F.V.S. presieduta da Alberto Pallotti, e non darò tregua a chi viola il codice della strada né nella mia città, né in tutta la Sicilia”.
Durante le premiazioni, i presenti hanno ascoltato il saluto dell’attrice Maria Maugeri: “Sono addolorata per l’assenza, ma con la mente e con il cuore sono in prima linea. Per Mimmo ci sono stata sempre, in qualsiasi manifestazione insieme a Pietro. Conoscerti è stata una bellissima cosa. Mi viene da pensare a quando passavi a prendermi a casa per andare sul set cinematografico e ti sentivi importante. Quante volte dovevi spingere la macchina perchè non partiva; tutte risate e confidenze della nostra vita. Mi chiamavi nonna Maria e non facevi mangiare a nessuno i panini con la mortadella che preparavi per me. Sei stato bravissimo. Pensare che qualcuno ti ha strappato alla vita due anni fa, non mi da pace; ancor di più il fatto di non aver avuto giustizia. Sappi che papà ed io combatteremo fino alla fine insieme all’associazione. Mimmo, stai vicino a papà, così come lo sono io in tutte le battaglie. Con amore infinito, riposa in pace Mimmuzzo. Miliardi di baci, nonna Maria”.
“Il plauso a queste iniziative va rivolto proprio per il messaggio che contengono – afferma Alberto Pallotti, presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus -. In Italia uccidono le persone due volte: per strada e nei tribunali. Il messaggio che Pietro, in qualità di referente, trasmette sul territorio è di quelli importanti ed arriva forte al cuore di tutti; è lui che va premiato, sostenuto con i risultati che oggi vediamo sul territorio. Pensare che certe tragedie si consumino per strada, è già devastante, ma se ci uniamo il senso di ingiustizia e di impotenza della società collettiva, il tormento è ancora più straziante. La famiglia Crisafulli ha avuto il coraggio di mettere in luce questa vicenda tramite lo sport, portatore sano di valori”.