Uttaro, discarica in perenne emergenza
Nel silenzio generale è passato in questo ultimo 25 Aprile l’ennesimo anniversario dell’apertura
de Lo Uttaro. Una data infausta per il nostro territorio che vide l’apertura di una discarica illegale, abusiva e micidiale per la nostra condizione ambientale. Un impianto che per i mesi in cui fu operativo produsse una serie innumerevole di reati tali da imporre l’intervento della magistratura ed il sequestro del sito. Ora le cose sono peggiorate. “Siamo in presenza di delitti odiosi quali quelli addebitati ai tanti indagati perché commessi contro la sicurezza collettiva” – è quanto ha affermato Pasquale Costagliola del Comitato Emergenza Rifiuti e Presidente di Terra Nostra – “Un misfatto di cui furono complici o consenzienti molti amministratori, tecnici e politici, in primis il presidente della Provincia. Vogliamo ricordare che nell’alveo della cava Mastropietro furono rilevati dalla società Chelab di Modena misure ponderose di idrocarburi e metalli pesanti. Oggi a tre anni dall’attuazione del disegno criminoso che determinò lo sversamento di milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi in un area densamente abitata” – denunzia Costagliola – “persiste la condizione di emergenza con ettolitri di percolato che filtrano lentamente, ma inesorabilmente, nel sottosuolo. Il liquido, causa le piogge continue degli ultimi mesi, ha creato con il dilavamento dei rifiuti un vero e proprio lago melmoso che si estende intorno al perimetro della discarica. Le falde idriche del territorio casertano sono irrimediabilmente avvelenate” – fa sapere l’ambientalista – “mentre le montagne di spazzatura del sito di stoccaggio e del sito di trasferenza, continuano a troneggiare con le coperture lacerate, facile preda di gabbiani ed altri volatili. Nonostante i nostri appelli nessuna messa in sicurezza è stata operata per questa zona contigua non solo a case ed uffici (vedi quartiere ex Saint Gobain) ma anche a campi agricoli dove ancora si coltiva il mais. L’unica novità sullo scenario” – ha concluso – “è l’arresto di quanti ancora continuano a trafficare sull’emergenza come se nulla fosse accaduto. Un altro provvedimento giudiziario che si ricollega stranamente in questo anniversario alle procedure avviate contro 12 responsabili per il disastro Lo Uttaro”.