Agenti in moto in borghese per sospendere e sanzionare chi usa il telefono in auto
Tu estrai il telefono, loro ti affiancano e intimano l’alt. Così iniziava un articolo scritto negli scorsi giorni rispetto alcune scene che avremmo potuto vedere lungo le strade di Torino, Piacenza e numerosi comuni romagnoli, dopo l’idea della municipale di istituire uno speciale turno di pattuglia contro i furbetti del cellulare alla guida.
La notizia è però che più passano i giorni, più la misura va estendendosi anche ad altre città. Adesso ad esempio è la volta di Genova che come i come i colleghi di Torino potrebbero presto istituire pattuglie in borghese.
Una volta individuato, l’automobilista che commette l’infrazione viene invitato a fermarsi e sanzionato secondo quello che prevede l’articolo del codice violato. Come sappiamo, l’uso del telefonino alla guida è una delle prime cause di incidenti stradali a livello nazionale stando agli ultimi dati diffusi, ed è uno di quei comportamenti che vanno contrastati con ogni mezzo.
E se ben sappiamo che chat, telefonate al volante, distrazioni che possono causare gravi incidenti alla guida, sappiamo anche che, ad esempio, nel momento in cui l’automobilista vede gli agenti della polizia locale in uniforme, tende a nascondere il proprio gesto. Diverso sarebbe un effetto sorpresa. “bisogna cogliere sul fatto la persona, che solitamente alla vista della pattuglia posa il telefono e lo riprende in seguito. Per questo motivo abbiamo deciso di utilizzare anche a Genova un modello già utilizzato in altre città: agenti in moto, in borghese, che possano rilevare l’infrazione e fermare immediatamente la persona” ha detto l’assessore Stefano Garassino
E l’iniziativa genovese, come già sottolineato, è solo una delle ultime.
Scalpore questa estate a A Cesenatico, sulla riviera romagnola, dove gli episodi iniziavano ad essere troppi, così i vigili urbani hanno deciso di trasformarsi in moderni “sceriffi”. Anche loro in abiti civili, in motocicletta, affiancavano (e affianca anche ora) le auto con i conducenti al telefono, li fermano e li multano.
Ma questo metodo è già attivo in numerose città d’Italia. Tra le prime Firenze dove questa sorta di 007 a caccia di chattatori e telefonisti incalliti sono attivi addirittura dal 2014. In incognito ma muniti di blocchetti rosa: verbali immediati a chi viene colto in flagrante. Le multe, spiegano dal comando di Porta al Prato, sono contestate subito, sul posto. Della serie: “Prego accosti, lei sta violando il codice della strada”.