Comer, Uscire da Calatia si può e si deve. Allo studio class action contro l’amministrazione comunal

Uscire dal carrozzone mangiasoldi dell’Unione dei Comuni Calatia si può. Lo ha confermato il Tar Campania con la sentenza del 28 gennaio scorso che ha ribadito la correttezza giuridica della scelta del Comune di San Marco Evangelista che, con la delibera consiliare di ottobre 2008, aveva deciso di mettere fine a questa dispendiosa partecipazione al consorzio incaricato di gestire il servizio di raccolta dei rifiuti. “Intanto il Comune di San Nicola cosa fa?” – è quanto si chiede in un comunicato il ComEr (Comitato Emergenza Rifiuti) di San Nicola La Strada tramite il suo portavoce, Lorenzo Tessitore – “Da oltre un anno ha dato incarico ad un noto Avvocato di studiare la possibilità di recedere dal Consorzio e ad oggi non solo non è stata ancora presa alcuna decisione in merito, ma non è dato sapere nemmeno qual è l’esito di cotanta consulenza. L’amministrazione comunale di San Nicola, e per essa il suo sindaco, non hanno più alibi. Il recesso dall’Unione non solo è possibile ma è doveroso” – sottolinea il comitato – “Era il mese di marzo del 2008 quando il Comitato Emergenza Rifiuti e ben 2.500 cittadini sannicolesi, dimostrando inequivocabilmente l’antieconomicità della gestione e l’inefficienza del servizio (peraltro sotto gli occhi di tutti), hanno chiesto formalmente all’Amministrazione di fare, tra le altre cose, quel passo tutt’oggi necessario per evitare che la cittadinanza continui ad essere tartassata dalla tariffa rifiuti più alta d’Italia. Ed, invece, il consorzio è ancora lì con i suoi costi stratosferici, giustificati esclusivamente da politiche di assunzioni nominative poco trasparenti, e da fitti esorbitanti per inutili sedi. Tutto ciò” – denunzia il ComEr – “mentre la raccolta dei rifiuti a San Nicola continua ad essere un optional. A parte poche zone del centro dove è in servizio il sistema di raccolta porta a porta, peraltro funzionante a singhiozzo, nel resto della città i cittadini si devono sobbarcare l’ulteriore incomodo di dover provvedere con i propri automezzi, oramai trasformati in piccole discariche, al trasporto dei rifiuti presso gli “illegittimi” centri di raccolta provvisori operanti da quasi un anno ormai in violazione delle più elementari norme ambientali e in materia di sicurezza sul lavoro. La misura è colma” – ha concluso il Comer – “E per questo il Comitato Emergenza Rifiuti ha in programma, non appena sarà entrata in vigore, un‘azione collettiva di risarcimento danni nei confronti dell’Amministrazione comunale”.

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