Il cervello funzionante per tre ore dopo la morte

Uno studio scientifico dell’University School of Medicine di New York, annunciato dalla Stony Brook, a livello cerebrale di quello che accade dopo un arresto cardiaco di una persona. La ricerca scientifica in questione, durata tre anni, è stata condotta sugli individui morti per attacchi cardiaci, nei quali il cervello è virtualmente funzionante ed esente da danni diretti, con l’obiettivo principale di migliorare la rianimazione e la prevenzione delle lesioni encefaliche. Il cervello si è rivelato ancora funzionante per almeno tre/quattro ore dopo che il cuore cessa di battere. A livello medico l’ora del decesso è certificata quando il muscolo cardiaco finisce di contrarsi, con vane speranze di stimolazione cardiopolmonare. Dopo l’ultimo battito cardiaco tutte le facoltà mentali si azzerano e anche il sangue, non essendo più pompato dal cuore, ristagna nei vasi arteriosi e venosi con la conseguenza che anche il cervello smette di ricevere ossigeno. Questo studio scientifico ha dimostrato pure che in una persona deceduta l’encefalo non muore nell’immediato ma continua a funzionare per almeno poche ore perché la corteccia cerebrale resta attiva ancora per qualche ora determinando il sequenziale rallentamento e deterioramento del sistema encefalico. Da questa stupefacente notizia ognuno di noi adesso si starà chiedendo che se il nostro cervello, dopo il decesso, è ancora funzionante allora noi siamo consapevoli di essere morti oppure avvertiamo la sensazione di essere all’interno di un corpo privo di vita!

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