Berlusconi-Ruby, tracciato il percorso dei soldi
Carta canta: la rogatoria contenente la documentazione richiesta che dal Ministero pubblico è arrivata alla Procura di Milano conferma la notizia uscita giovedì sera. Lo riporta il sito laRegione. I poco meno di 400’000 euro giunti nella zona caraibica del Messico, a Playa del Carmen, sono riconducibili a Silvio Berlusconi. Il denaro, come riferito dalla Rsi, è transitato dalla banca Pkb di Lugano e sarebbe stato ‘ripulito’ dall’altra parte dell’oceano dall’ex compagno di Ruby Rubacuori, una delle ospiti delle cene di Arcore. Dal canto suo, un portavoce della Pkb di Lugano precisa che l’ex primo ministro italiano non è un cliente, né ha mai avuto un conto aperto all’istituto cittadino. Dal punto di vista della banca, il trasferimento del denaro è avvenuto nel 2011, non due anni dopo come risulterebbe dalla testimonianza di Karima El Marough, detta Ruby. Non ci sarebbe dunque nessuna prova a favore della tesi dell’accusa sostenuta dai pubblici ministeri Tiziana Siciliano e Luca Gaglio della Procura di Milano che conducono l’inchiesta Ruby Ter, il terzo procedimento aperto sulle cene di Arcore, partito nel 2014 dalle motivazioni delle sentenze dei due processi precedenti. La Pkb di Lugano conferma invece che l’ex fidanzato della donna, Luca Risso, è un cliente della banca. Tant’è.La Procura di Milano, grazie alla rogatoria firmata dalla procuratrice pubblica Fiorenza Bergomi, ha ricostruito il percorso del denaro che l’ex premier italiano avrebbe fatto consegnare a Ruby. Denaro che, stando all’accusa, sarebbe stato versato da Berlusconi alla donna affinché non raccontasse delle cene di Arcore e dei rapporti sessuali avuti quando lei era ancora minorenne. L’ex compagno di Ruby, Luca Risso, è accusato di aver riciclato il denaro che Berlusconi avrebbe fatto recapitare in contanti all’allora compagna. Il denaro è stato depositato sul conto di Lugano, in due tranche, dalla madre di Risso e da lì veniva girato in Messico. Una decina di persone sono accusate di falsa testimonianza mentre a carico di Berlusconi, la Procura di Milano rimprovera di aver pagato perché venissero rese testimonianze reticenti o “aggiustate”.