Unione dei comuni allo sfascio

“Il re è morto. Viva il Re”. Potrebbe essere così rappresentata l’atto della definitiva dismissione dell’Unione dei Comuni Calatia, ma gli interessi in palio sono talmente tanti che nessuno vuole decretare “la morte cerebrale” della creatura voluta, ideata e partorita dallo scomparso sindaco di Maddaloni, Franco Lombardi. Nelle intenzioni l’Unione dei Comuni Calatia doveva rappresentare il salto di qualità nell’intero ciclo integrato della raccolta dei rifiuti, per poi, progressivamente allargarsi ad altri servizi in comune con i tre comuni di cui erano parte integrante Maddaloni, San Marco Evangelista e San Nicola La Strada. Per convincere i cittadini a predisporsi positivamente a questo nuovo “carrozzone politico”, venne loro detto che la tassa sui rifiuti sarebbe diminuita e tutti ne avrebbero tratto giovamento. Nulla di più sbagliato. Fu chiaro fin da subito, ed i cittadini furono i primi a capirlo non appena arrivarono le prime bollette tarsu da pagare, che, invece, il costo del servizio era notevolmente aumentato e che erano gli stessi cittadini a dover ripianare la “voragine” che mano a mano andava ad aprirsi nei conti dell’ente. La ciliegina sulla torta fu l’appalto vinto dalla ditta Jacta che ha messo alle corde le tre amministrazioni. Buon per San Marco fu chiedere ai “soci” di pagare solo le spese di gestione dell’apparato amministrativo. Ciò fu possibile perché l’ex sindaco non fu in grado di rescindere il contratto con l’Acsa. Appena l’amministrazione di centrodestra cadde, il nuovo inquilino di via Foresta, Gabriele Zitiello, così come promesso in campagna elettorale, ha fatto approvare dal consiglio comunale la delibera di rescissione da Calatia. Nel frattempo che il tempo passava, Calatia accumulava sempre più debiti, i cittadini pagavano sempre di più (quelli di San Nicola, addirittura con un anno di anticipo su quanto previsto dalla legge, ha trasformato la tassa in tariffa, cioè ora la spazzatura viene pagata al cento per cento dai contribuenti, mentre prima c’era un aiuto dal comune), il servizio diventa sempre più scadente, le ripicche tra Calatia e Jacta hanno portato ad un contenzioso di diversi milioni di euro, con la Jacta che chiede a Maddaloni il pagamento di circa tre milioni di euro di arretrati, e Maddaloni che ne chiede quasi altrettanti perché rimprovera alla Jacta di non aver rispettato il capitolato d’appalto. Se Atene piange, Sparta non ride. Infatti, a causa della mancanza di liquidità, i consiglieri e gli assessori dell’Unione dei Comuni non percepiscono il dovuto da molto tempo. Uno di questi, Agostino Barecchia, ex consigliere comunale di San Marco Evangelista eletto nella lista di centrodestra di Vincenzo Zitiello nel 2001 e nominato a gennaio del 2005 nell’ente Calatia, dove rivestiva l’incarico di assessore, non avendo percepito le spettanze, ha presentato all’amministrazione comunale di San Marco Evangelista un atto di pignoramento contro terzi per circa 70.000 euro. Ma il comune sanmarchese ha intenzione di rispedire al mittente la richiesta. È il vertice di Calatia che deve pagare ad Agostino Carozza (simpaticamente soprannominato dagli amici “Pereniello”) ragione per cui non ha alcuna intenzione di dare i 70.000 euro richiesti. Sarebbe il caso che il “re”, l’attuale presidente di Calatia, Michele Farina si decida a sorbire l’amaro calice dello scioglimento dell’Unione dei Comuni visto la situazione di completo sfascio in cui  versa. Maddaloni non paga, il sindaco di San Marco Evangelista ha oramai chiusa la partecipazione del suo comune nell’Unione “Calatia”. In tutto questo Pascariello, anche in qualità di sindaco di San Nicola La Strada, continua a chiedere chiarezza dai suoi alleati ma non ne ottiene. In tutto questo bailamme se non ricordiamo male, il sindaco di San Nicola ha più volte dichiarato di aver nominato un noto ed esperto avvocato affinché gli indicasse la strada migliore per uscire fuori da Calatia. Purtroppo, si sono perse le tracce dell’avvocato e sono ancora alla sua ricerca. I cittadini pensano di ricorrere alla giornalista televisiva Federica Sciarelli alla trasmissione “Chi l’ha visto”. Chissà che non lo ritrovino ed i cittadini sappiano finalmente come uscire fuori da questa trappola per topi.

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