Camorra: estorsione aggravata, fermato nipote affiliato clan

Ancora una volta la città di San Nicola La Strada si rivela al centro degli interessi “camorristici” di boss del calibro dell’onnipresente clan dei Belforte. Da decenni, ma fortunatamente negli ultimi anni l’azione di Polizia e Carabinieri si è fatta più pressante, la città alle porte della “Reggia” è in mano ad un nucleo storico di camorristi. Negli ultimi tempi non si contano più le intimidazioni a commercianti, ma ieri mattina, la Squadra Mobile di Caserta, guidata con mano esperta dal vice questore Rodolfo Ruperti, ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Dda di Napoli, nei confronti di Franco Cortese, di 22 anni, di San Nicola la Strada. Il giovane è accusato di tentata estorsione aggravata. Il provvedimento restrittivo è stato emesso sulla scorta di indagini della Squadra Mobile di Caserta a seguito di una serie di attentati registrati negli ultimi mesi nei confronti di negozianti di San Nicola la Strada e San Marco Evangelista. Una delle vittime aveva subito direttamente da Cortese una perentoria richiesta estorsiva a cui aveva opposto un netto rifiuto, sottovalutando forse lo spessore criminale del giovane che, benché incensurato, ha stretti legami di parentela con personaggi del clan Belforte. Per tutta risposta veniva danneggiata la serranda di un bar, il Klanik in via Pertini, tramite esplosione di una bomba carta, e, dopo alcune settimane, incendiata la porta di ingresso e gli infissi di un “punto internet”. Entrambi gli esercizi erano gestiti dalla vittima. Cortese, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva richiesto la somma di denaro in nome del clan Belforte (detto anche dei “Mazzacane”) facendo riferimento ad uno dei suoi più noti e temuti esponenti, nonché suo zio, cioè Antonio Bruno, soprannominato “Tonino Carusone”, noto alle forze dell’ordine per stupefacenti, evasione, associazione di tipo mafioso, ricettazione, sequestro di persona a scopo di rapina, armi, estorsione, danneggiamento. Antonio Bruno è ritenuto il referente del clan Belforte proprio sui territori di San Nicola e San Marco. L'arrestato, il 24 aprile scorso, era rimasto gravemente ferito con colpi di pistola mentre si trovava all'esterno di un negozio, da due sicari che viaggiavano a bordo di uno scooter, con il volto coperto con caschi integrali.

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