Razzismo e xenofobia

Nessuno vuole fittare due appartamenti per l’accoglienza di immigrati minorenni L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Angelo Antonio Pascariello è sempre stata in prima linea, sin dalla prima consiliatura avvenuta nel 2001, per quanto riguarda i progetti di aiuto, sostegno, socializzazione, in favore degli immigrati e delle loro famiglie. Non si contano i corsi di alfabetizzazione organizzati dall’ente di piazza Municipio, anche grazie al dottor Francesco Basile, consigliere comunale, delegato ai Servizi Sociali, i corsi per aiutare le adozioni internazionali ed altro ancora. Insomma, l’accoglienza del fratello migrante è stato al centro dell’azione amministrativa della P.A. Già nel 2005 in Via Appia venne inaugurata la casa famiglia creata dalla nuova comunità “La Sirena” per soggetti in grave difficoltà. Nell’ambito C7, di cui è capofila la città capoluogo e vede la partecipazione dei comuni di San Nicola La Strada, Castel Morrone e Casagiove, grazie ad un progetto del Governo Nazionale, è stato deciso di avviare un progetto che vedrà protagonista proprio la città di San Nicola La Strada. Saranno, infatti, aperte due comunità di pronta e temporanea accoglienza per immigrati minorenni. Il progetto si chiama “La casa di Amir e Hassan” ed è finanziato dal Ministero del Lavoro e da quelli della Salute (la cifra impegnata è di 350.000 euro e darà lavoro a diverse persone ad alta professionalità) oltre che dai comuni facenti capo all’ambito C7. questi ultimi si impegnano a cofinanziare il progetto con ben 70.000 euro, che equivale al 30 per cento del costo complessivo del progetto. Il progetto sarà finanziato fino a dicembre 2009. I due centri di San Nicola La Strada ospiteranno dieci minori immigrati ciascuno e saranno operativi 24 ore su 24 grazie a turni di equipe multidisciplinari composte da educatori, psicologi, pedagogisti, assistenti sociali, mediatori culturali e volontari. L’equipe si occuperà di avviare le procedure del rilascio del permesso di soggiorno, dell’iscrizione al servizio socio-sanitario, all’inserimento scolastico e professionale, nonché di segnalare alla Procura i minori stranieri. Purtroppo, a tutt’oggi, l’Ambito C7 non è riuscito a trovare due alloggi. Per la verità lo scorso mese di marzo la cooperativa che ha avuto l’incarico di portare avanti il progetto aveva trovato due appartamenti nel Parco Mirabella in via Paul Harris (sito nei pressi dell’area Saint Gobain). Il proprietario degli appartamenti aveva trovato l’accordo con la cooperativa, ma il condominio insorse e dopo una riunione condominiale dissero di no al progetto. La cooperativa si mise allora ala ricerca di altri due appartamenti, li avrebbe anche trovati ma, anche in questo caso, ci sarebbe il diniego del condominio che teme, a torto, l’arrivo di decine di extracomunitari. Da allora ad oggi (sono trascorsi oltre 70 giorni) nessuno ha più voluto fittare gli appartamenti avallando con questi comportamenti atteggiamenti razzisti e xenofobi. Ma non si tratterebbe, però, del nucleo storico dei sannicolesi doc ma più semplicemente dei napoletani che a San Nicola sono a loro volta immigrati. Si sono comprate a decine gli appartamenti nuovi frutto della cementificazione (tutta legale, per carità) del territorio a seguito dell’approvazione, anni fa, del Piano Regolatore Generale. Ora gli immigrati napoletani dicono no ad altri immigrati, ragazzi soli che si vuole aiutare affinché si integrino con la comunità italiana. Ma così facendo facciamo del male a tutti noi, diamo l’impressione di essere razzisti e xenofobi, oltre alla mancata assunzione di educatori, psicologi, assistenti sociali, pedagogisti. E noi saremmo una società civile aperta al dialogo interculturale !

 

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post