Inquinamento acustico nel centro storico della città del foro

L’inquinamento acustico fa il paio con l’inquinamento dell’aria nel nostro

L’inquinamento acustico fa il paio con l’inquinamento dell’aria nel nostro territorio, malgrado le tante leggi nazionali e comunitarie che regolano la materia. “Il rumore rappresenta ormai una componente non secondaria del degrado ambientale e del conseguente peggioramento della qualità della vita”, è quanto afferma il Presidente dell’associazione ambientalista “Terra Nostra”, che questa volta prende di mira la città del foro per i suoi alti livelli di inquinamento acustico. Le stime svolte nei paesi dell'OCSE evidenziano che oltre 140 milioni di persone sono esposte a livelli di rumore superiori ai limiti di accettabilità e che oltre 110 milioni di individui hanno subito danni nelle attività di lavoro e nel sonno. I livelli di rumorosità misurati nelle principali città italiane sono generalmente compresi fra i 60 e i 75 dBA. “Uno studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità” – sottolinea Costagliola – “ha indicato che il 45% della popolazione urbana convive con valori del Leq diurno (dalle 6.00 alle 22.00) compresi fra i 70 e i 75 dBA e con valori del Leq notturno (dalle 22.00 alle 6.00) compresi fra i 65 e i 70 dBA. Il 72% della popolazione residente in ambiente urbano è esposto a livelli di rumore ampiamente superiori ai limiti di accettabilità definiti in ambito comunitario e fissati dalla normativa vigente in Italia (65 dBA Leq diurno e 55 dBA Leq notturno per zone ad intensa attività umana).  E’ questo il caso della città di S.Maria Capua Vetere” – denuncia l’esponente ambientalista, noto per la campagna che sta conducendo contro la costruzione della discarica Lo Uttaro – “dove il centro storico subisce l’impatto traumatico derivante dal rumore continuo emesso dai gruppi elettrogeni del cinema Politeama. L’antefatto a questa incresciosa situazione va individuato nella crisi in cui versa l’antico locale che, a quanto pare, non ha i mezzi per allacciare il collegamento con la linea dell’ENEL. Il sistema autarchico di produzione  elettrica, peraltro piuttosto farraginoso, risulta estremamente dannoso per i cittadini residenti nelle vicinanze del cinema, tanto che la protesta è oramai sfociata in numerosi esposti ed anche in una denuncia presso la Procura della Repubblica. Non è mancato il sopralluogo dell’ARPAC” – aggiunge Costagliola – “che ha fatto i rilievi fonometrici rilevando un evidente sforamento dei limiti consentiti con grave danno per l’equilibrio psicofisico degli abitanti. Una situazione quella del Politeama che configge con i normali canoni della vivibilità e che evidentemente non trova ancora le opportune risposte soprattutto nelle autorità amministrative chiamate in prima persona ad intervenire per istituto. L’associazione Terra Nostra” – conclude – “anche nella città del Foro ritiene di portare l’appoggio ai cittadini che cercano affannosamente di difendersi dal caos incombente e dalla distrazione delle autorità, con un nuovo esposto agli addetti ai lavori e se del caso con  una chiamata in causa attraverso i nostri legali”.

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