Giustizia per Carlo Parlanti

Katia Anedda – Vi prego di darci il vostro supporto, non ce la facciamo a dimostrare la verità ed ottenere giustizia da soli.la vicenda di Carlo Parlanti, che in maniera più dettagliata può trovare sul sito http://www.carloparlanti.it
Sullo stesso sito trova diversi articoli pubblicati sulla vicenda sia da agenzie giornalistiche che da quotidiani nazionali.
Il processo di Carlo Parlanti, per chi ne prende visione, non può non reputarlo scandaloso, soprattutto per un epilogo di nove anni di detenzione e si può riassumere nel seguente modo:
1.    18 luglio 2002 dopo una permanenza in California di 6 anni, viene accusato di violenza dalla ex convivente Americana, Rebecca White con la quale viveva negli ultimi 9 mesi
2.    Agosto 2002 rientra definitivamente in Italia per valutare alcune proposte professionali, allo scuro della denuncia e di un mandato di cattura internazionale, mai notificato in Italia
3.    5 Luglio 2004 viene fermato in Germania e dopo 11 mesi estradato verso la California
4.    Agosto 2005 si tiene la preliminare, vengono presentate fotografie di cui non si sapeva l’esistenza precedentemente (nemmeno da parte della polizia e PM)
5.    Novembre 2005 Carlo, rifiuta un patteggiamento che lo avrebbe visto di ritorno in Italia entro 3 mesi
6.    Dicembre 2005 si tengono 10 giorni di processo, viene giudicato colpevole dalla giuria popolare per tre capi di accusa: stupro, sequestro di persona, maltrattamenti domestici
7.    Aprile 2006 il giudice sentenzia 9 anni di prigione per due capi di accusa: Stupro, Maltrattamenti domestici
8.    Luglio 2006 viene presentato l’appello
9.    15 Febbraio scorso è cominciata la discussione degli argomenti dell’appello dal nuovo avvocato Jim Koester, appellista di Los Angeles
Irregolarità e ingiustizie: approfondimento dei fatti
Premessa
Carlo Parlanti, Manager informatico, tenente nella riserva dell’esercito italiano, vive 6 anni nella California e lavora come project manager informatico nella multinazionale Dole Fresh Vegetable. Nel 2000 ha problemi legali con la sua terapista, con cui aveva avuto una relazione, la quale lo accusa di violenza dopo l’abbandono di lui. L’avvocato lo convince ad accettare un patteggiamento per una misdeminor (maltrattamenti) per evitare di non perdere il consenso alla green card (permesso di lavoro permanente negli USA) . Parlanti comincia ad intentare una causa contro la terapista, ma inizia ad essere perseguitato e per evitare ciò, si sposta al sud della California con la nuova compagna, Rebecca White, che lo aiuta nella causa contro la terapista.
1.    Giugno 2002 Carlo interrompe la relazione con Rebecca White, che nel frattempo conosceva molto bene la documentazione del caso della terapista. La donna, quando si rende conto che lui davvero voleva lasciarla, il 18 luglio 2002 denuncia un crimine risalente al 6 luglio 2002, ritrattando subito il giorno dopo al 29 giugno 2002, denuncia che avviene due giorni dopo una partenza del Parlanti, per un viaggio di lavoro
2.    Carlo torna in Italia nell’agosto del 2002, per due anni viaggia per Europa e Canada, e non gli viene notificato di essere un ricercato.
3.    Luglio del 2004 si reca in Germania e viene fermato per una richiesta americana di arresto, gli avvocati che si occupano del caso : Cesare Bulgheroni dello studio Sutti a Milano e Franzisca Lieb in Germania tentano di evitare l’estradizione. Vengono presentati due ricorsi alla Corte Europea dei Diritti Umani, rifiutati in quanto gli USA si propongono come uno Stato garantista. Dopo 11 mesi invece, la Germania firma l’estradizione verso gli USA perché non presente una richiesta competitiva da parte dell’italia. La procura Milanese non avvisava estremi di custodia cautelare e il ministero della giustizia seppur avendo richiesto per firma di Roberto Castelli  luogo a procedere in Italia non ha potuto richiedere estradizione per mancanza della richiesta di custodia cautelare (parte di informazioni sulla vicenda le trova sull’articolo dell’Espresso al link: http://www.carloparlanti.it/stampa.htm dove può visualizzare altri articoli sulla vicenda di Carlo).
4.    Agosto 2005 viene fissata la preliminare. In questa sede compaiono delle foto che la presunta vittima afferma di essersi scattata da sola l’anno del presunto crimine, foto mai comparse prima, mentre la polizia afferma che la donna non aveva alcun segno di violenza e non aveva nemmeno richiesto una visita medica.
5.    Novembre 2005 a Carlo Parlanti viene offerto un patteggiamento: accettare una accusa di stupro e tornare a casa entro 3 mesi, Carlo rifiuta.
6.    Dicembre 2005 affrontiamo il processo. 8 testimoni, tra cui 3 poliziotti, e la manager di un ristorante che l’aveva incontrata giusto il giorno prima in cui lei afferma di aver fatto le foto a se stessa (foto che puo visualizzare al link: http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=265&info=131402) testimoniano che la donna non presentava alcun segno di violenza.
Le prove presentate dall'accusa (sostenuta da Rebecca White) al Processo di Primo grado, le testimonianze -per non parlare delle contraddizioni dell'accusa-, proverebbero esattamente l'opposto, l'innocenza dell'accusato. Tutto può appurarlo anche solo dalle arringe dell’avvocato che trova in forma originale sul link: http://www.thepeoplevscarloparlanti.com/atti/atti.htm di cui alcune traduzioni sul corrispettivo in Italiano
In sintesi Carlo è stato accusato e condannato a 9 anni per un crimine impossibile fisicamente e biologicamente. Secondo l'accusa Carlo Parlanti avrebbe ingerito 4 litri di vino in 5 ore e poi colpito Rebecca White facendole sbattere 30 testate a una bacheca in sughero e 30 testate a un muro, e, infine, avrebbe sbattuto la White  sul letto e le avrebbe inserito la sua mano, fino all'avambraccio, nella vagina.
Duro da sentire, vero?!
Non basta: la bacheca e il muro  non presentano segni di colpi, il letto non presenta macchie di sangue, tanto che la polizia nemmeno ha pensato di farlo esaminare dalla scientifica, e Rebecca White non ha presentato disturbi ginecologici nè ha effettuato alcuna visita medica ginecologica. Il medico che l’ha visitata ha solo diagnosticato la sesta e settima costa fratturata all’altezza del seno, sono tantissime le incongruenze e inconsistenze nel processo, ammesse anche nell’ultima intervista del Vice Ministro Danieli al link : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=265&info=132134 nel paragrafo corrispondente alla domanda sul caso.
7.     IL giudice in sede di sentenza ha ammesso che le dichiarazioni sono inconsistenti, ma giustifica comunque una sentenza al massimo della pena col dire che secondo lui la donna era inconsistente per i danni subiti, anche se non vi erano rapporti medici, in realtà rapporti non presentati in sede di processo ne esistono 3, uno diverso dall’altro. Insomma, non vi è nessuna prova che un crimine sia stato commesso e le uniche prove che esistono, tra cui le testimonianze e le foto di cui le ho indicato il link precedentemente, testimonierebbero l’innocenza del Parlanti.
8.    Il prossimo 15 febbraio verrà discusso l’appello. Sfortunatamente non si riesce ad avere un colloquio chiaro e comprensibile con gli avvocati, che sono ne in contatto con il consolato tantomeno con Carlo.
 La documentazione è reperibile in linea sul link http://www.thepeoplevscarloparlanti.com alla sessione : Trial fact, documentazione pubblicata perché non vogliamo che venga creduta la nostra parola ma i fatti. Riscontri di quanto si sostiene si possono avere dal console Mancini del consolato di Colonia, il console Brasioli che ha seguito alcune udienze, da diversi politici che si sono interessati alla vicenda e che non possono dirLe nulla di diverso di quanto qui dichiarato. In aggiunta si può visualizzare la mia intervista su Rai 2 del 15 gennaio corrente anno al link: http://video.google.it/videoplay?docid=3358267149337893054
o ascoltare l’appello dalla stessa voce di Carlo Parlanti su : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=132153
Nella pagina http://www.carloparlanti.it/Carlo.htm sono visualizzabili  i link ad alcuni degli ultimi articoli scritti sulla vicenda. E’ da due anni e mezzo che la famiglia lotta per fare in modo che Carlo abbia un processo giusto e che il nostro governo ponga la sua attenzione almeno sull’appello, al fine che non vengano protratte altre irregolarità. E’ importante che il nostro Governo ci tuteli e non permetta che continuino ad essere perpetrati crimini ai nostri danni. E’ assurdo che pur ammettendo, come ha fatto anche il Viceministro Danieli che ci sono state irregolarità ai danni di un Italiano, per giunta estradato dall’Europa sotto la premessa che lo stato richiedente è garantista, non sia stato per nulla garantito.. Altra cosa importante è la salute di Carlo,
Si riporta di seguito una dichiarazione dello stesso Carlo Parlanti:
Carlo Parlanti richiama l'attenzione sui problemi di salute che lo affliggono
"Sono negli Stati Uniti da due anni e non sono riuscito neppure a farmi visitare alla schiena o a farmi dare un materasso per attenuare l' effetto dei letti a castello terribili in metallo con uno strato in gommapiuma di circa 2 centimetri. Soffro di piorrea e sto per perdere i denti frontali ma l'ultima pulizia mi e' stata fatta in cinque minuti due anni fa in Germania. Soffro di asma e l'ultimo inalatore l'ho atteso per due settimane in dicembre, boccheggiando nel frattempo in mezzo alla sabbia del deserto che circonda questa prigione. In meno di due anni sono stato assalito e percosso gia tre volte. Non una radiografia per la sciatica o un extra foglio di gomma piuma, non una pulizia dei denti e neppure un inalatore extra per l'asma (anzi in Ventura non mi era neppure consentito averlo un inalatore); assolutamente niente " dice Parlanti.
"Durante la mia prigionia in Germania ci vollero ben 10 mesi, dal luglio 2004 all'aprile 2005, per convincere le autorità tedesche ad eseguire varie analisi ed infine una TAC per scoprire come uno dei miei dischi sia schiacciato da due vertebre causandomi dolori sciatici e lombari. Il mese successivo sono stato deportato dopo quasi un anno di sofferenze senza neppure il conforto di iniezioni o di antidolorifici, solo un tranquillante alla sera per provare a dormire
Interessante è prendere visione di quanto pensa Fair Trias abroad (Associazione Europea per la Difesa dei Diritti di Europei processati all’estero) sul caso di Parlanti, link: http://www.fairtrialsabroad.org/?m=View&action=DocumentContent&L1=5&L2=19&id=427&secId=5
Lo scorso gennaio è stata presentata un interrogazione parlamentare dall’Onorevole Marco Zacchera di cui può trovare indicazioni sul link: http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=132191
Successivamente l’onorevole Picchi ha inviato un comunicato stampa in cui richiedeva l’attenzione sul caso, i link può trovarli sul sito che ho realizzato per Carlo: http://www.carloparlanti.it/Carlo.htm
L’On Picchi ha altresì presentato alla Camera un interrogazione parlamentare sul caso, allo stesso modo anche l’Onorevole Arnold Cassola ha presentato un interrogazione parlamentare.
Negli ultimissimi giorni è stato ancora coinvolto nella vicenda il Senatore Castelli a cui è stata inviata richiesta di appoggiare il caso Parlanti. I riscontri verbali sono stati positivi e si è in attesa di azioni concrete.
Chiedo quindi interesse nella vicenda al fine di mettere fine a questa farsa assurda e come chiede Carlo Parlanti la massima attenzione sull’appello di cui ne è cominciata presentazione e discussione il 15 febbraio scorso, al fine di non permettere il protrarsi di irregolarità così come successo nel processo di primo grado.
Per qualsiasi chiarimento in merito:
Katia Anedda
Via L.Zoja, 30
Milano
Tel. 347 9552715
Casa +39(02)40918073
Skype: katiaanedda
URL: http://www.carloparlanti.it
Email: katia@carloparlanti.it

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