Antonio Diana assassinato mentre era in compagnia del figlio di tre anni, dopo 28 anni trovati i colpevoli
I Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe (CE), a riscontro di una pregressa attività investigativa e coordinati dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli – DDA, hanno dato esecuzione nella Provincia di Caserta e Milano all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della stessa D.D.A., nei confronti di Schiavone Valter detto “Walterino” cl. 61, già detenuto a Milano, fratello del noto Francesco detto “Sandokan”, e Corvino Romolo alias “Romoletto” cl. 67, entrambi ritenuti appartenenti al clan dei casalesi fazione Schiavone.
Le indagini, condotte da novembre 2018 dall’Aliquota Operativa del citato reparto sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, anche mediante attività di riscontro alle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati in ordine a un omicidio, aggravato dal metodo mafioso, commesso il 23 giugno 1991 a San Cipriano d’Aversa, in cui rimase ucciso Diana Antonio cl. 55, fiancheggiatore della contrapposta fazione Bardellino durante il periodo di guerra interna per il controllo del territorio con la famiglia Bidognetti/Schiavone.
Quella mattina, unitamente ad altro indagato, Corvino compì l’agguato, voluto dallo stesso Valter per realizzare una vendetta trasversale nei confronti dei rivali, giungendo a bordo di un’autovettura, col volto travisato da uno scialle, ed esplodendo numerosi colpi di pistola cal. 12 e 300 Winchester, mentre Diana si trovava in strada su un motorino in compagnia del figlio, all’epoca di soli 3 anni, fortunatamente rimasto illeso.