Bomba Capodanno 2016: condannati 3 dei 4 anarchici

La corte di assise di Firenze ha condannato 3 dei 4 anarchici accusati del ferimento dell’artificiere Mario Vece, investito dall’esplosione di un ordigno artigianale la notte di Capodanno 2016 nel capoluogo toscano, lo riporta tgcom24. I giudici hanno riqualificato il reato di tentato omicidio in quello di lesioni personali gravissime e inflitto una pena di 9 anni e 6 mesi a Pierloreto Fallanca, 9 anni 10 mesi e 15 giorni a Giovanni Ghezzi e 9 anni a Salvatore Vespertino.
I giudici hanno invece assolto per non aver commesso il fatto Nicola Almerigogna. Le condanne sono state emesse nell’ambito del processo celebratosi nei confronti di 28 esponenti di area anarchica, accusati a vario titolo anche di diversi altri reati, tra cui associazione a delinquere, manifestazione non preavvisata, imbrattamento, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale.
Almerigogna è stato però condannato a 2 anni e 15 giorni di reclusione per associazione a delinquere e manifestazione non preavvisata. Fallanca, Ghezzi e Vespertino – scrive ancora tgcom24 – sono stati anche condannati al pagamento di 70mila euro di provvisionale in favore dell’artificiere. I giudici hanno stabilito che l’entità complessiva del danno sia poi quantificata dalle parti davanti al giudice civile.
Risarcimento anche per CasaPound – Per quanto riguarda le altre parti civili, disposto un risarcimento di 3.000 euro verso CasaPound, 5.000 euro per il sindacato di polizia Siulp, una provvisionale di 10.000 euro verso ministero dell’Interno e della Difesa e una provvisionale di 5.000 euro in favore dell’associazione culturale Il Bargello.
Sentenza interrotta da protesta anarchici – La lettura della sentenza era stata interrotta dai cori e dalle urla degli anarchici presenti in aula al tribunale di Firenze. Le forze dell’ordine hanno poi provveduto a sgomberare l’aula e permettere ai giudici di leggere il dispositivo. Una cinquantina di anarchici si è poi riunita appena fuori dai cancelli del palazzo di giustizia, controllati a distanza dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa.

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