Vogliamo la Luna!
Sono passati 40 anni da quando Neil Armstrong, al comando della missione Apollo 11, calcò il suolo lunare lasciando il mondo senza fiato. Fu un evento che tenne incollati alla tv milioni di famiglie, quando Armstrong appena sceso dal modulo lunare, il20 Luglio 1969, pronunciò “One small step for a man, a giant leap for mankind” (questo è un piccolo passo per l’uomo, un grande balzo per l’umanità). Tutti sarebbero voluti essere in quella tuta impolverata. Il sorpasso era compiuto, era stato dimostrato ai sovietici che gli Stati Uniti non erano rimasti indietro, che lo Sputnik e Gagarin erano state solo battaglie perse e che da allora in poi ci sarebbero stati altri mondi conquistati. Viaggi su Marte, Venere e chissà dove altro ancora. Invece quarant’anni dopo tutto è rimasto là, tutto identico ed immobile, come l’orma del piede sinistro dell’astronauta e la bandiera a stelle e strisce. La NASA non vi mette piede dal 1972, quando fu soppresso il programma Apollo, era scemato a poco a poco, dopo il picco di quattro anni, l’interesse del pubblico per le missioni Apollo, come oggi è calato l’entusiasmo per i voli andata e ritorno degli Shuttle, sempre più navette e sempre meno Space. Incidenti come quelli di Challenger e del Columbia ne hanno minato credibilità e fama. Siamo dunque molto lontani dai successi mediatici della NASA degli anni 60’? Quel che manca è forse lo spirito pioneristico,l’entusiasmo per la scoperta e l’avventura che da nuova linfa all’esplorazione dello spazio.