Sanità in Campania: la Cina arriva a Napoli

Firmato il nuovo accordo a Pechino con l’Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli, in cui nei prossimi tre anni 500 specialisti cinesi affiancheranno medici e ricercatori napoletani.
Da dicembre fino al 2022 ricercatori, chirurghi, radioterapisti, clinici a singoli gruppi arriveranno a Napoli grazie al nuovo accordo siglato lo scorso 27 agosto dal direttore della Radioterapia Paolo Muto, su delega del direttore generale dell’Irccs partenopeo, Attilio Bianchi e dalla direttrice del Temc (International emergency managemet society medical committee) Chen Ran.
Il Pascale, principale polo oncologico del Sud Italia, conferma e rafforza la sua nuova vocazione all’apertura internazionale, che ha visto anche il recente rapporto di interscambio con un ateneo della Russia. Mille dipendenti, 340 posti letto compreso il day hospital, una media di 10 mila interventi l’anno: l’istituto dei tumori napoletano è considerato ‘palestra’ di medicina per gli specialisti cinesi, ognuno dei quali per tre mesi segue il lavoro di un ‘collega’ napoletano, seguendolo in ogni fase dell’attività. E i medici del Pascale, in base al protocollo, si recano anche in Cina per effettuare delicati interventi proseguendo anche lì l’attività formativa e di scambio.
Il direttore Attilio Bianchi ha affermato: “La sostenibilità e la condivisione della conoscenza in oncologia, toccano i vari sistemi sanitari nazionali, indipendentemente dai modelli. L’internazionalizzazione del Pascale rappresenta uno degli assi portanti di questa visione. Siamo orgogliosi che un’organizzazione governativa cinese ci abbia individuato come sede di training per i suoi oncologi e il rinnovo di questo accordo premia il lavoro di oltre due anni, quando l’internazionalizzazione del nostro Istituto era soltanto un’idea. Oggi la caratura internazionale del Pascale è una realtà, riconosciuta a livello planetario. Ringrazio tutti i nostri operatori che, con la loro azione quotidiana, hanno agito in maniera che i cinesi decidessero di raddoppiare. Un grazie sentito a Paolo Muto. Lo scambio di relazioni fa crescere tutti, e ci aiuta ogni giorno ad offrire sempre migliori prestazioni ai nostri pazienti”.
(Fonte la Repubblica.it)

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