Problema bullismo, anticipata chiusura villa comunale

Sono in costante aumento gli episodi di bullismo anche a San Nicola La Strada. A denunciarlo è stato direttamente il primo cittadino, anche perché, purtroppo, per paura di eventuali ritorsioni i giovani non denunziano i soprusi subiti. Con una nota ufficiale, Il sindaco Angelo Pascariello ha informato informa la cittadinanza sannicolese che, “a seguito di gravi atti vandalici verificatisi all’interno della Villa Comunale “Madonna delle Grazie”, ho dato disposizione ai volontari che gestiscono l’apertura e la chiusura della struttura, di anticipare alle ore 21.00, anziché delle 23.00, la chiusura della stessa. Il provvedimento si è reso necessario” – ha proseguito Pascariello – “per colpa di una piccola frangia di giovani vandali che, trattenendosi fino a tarda sera all’interno della villa, non trovano meglio da fare che distruggere un bene messo a disposizione della collettività”. Pascariello ha fatto appello a chi è a conoscenza dell’identità di questi vandali di denunciarli, anche in forma anonima, onde rendere giustizia e salvaguardare una struttura che in molti invidiano alla Città di San Nicola la Strada. “Solo collaborando” – ha concluso il primo cittadino – “si riescono ad evitare questi spiacevoli inconvenienti. I beni comunali appartengono all’intera cittadinanza e non solo a chi governa la città”. La denunzia del sindaco è di una tale gravità che tutte le istituzioni, cittadini, scuole, forze dell'ordine, comunità laiche e religiose, associazioni di volontariato, scout, Azione Cattolica, debbono interrogarsi sulle cause di questo aumento del bullismo e cosa fare per sconfiggerlo o, almeno, di ridurre il numero. I problemi relativi al fenomeno del "bullismo" sono, infatti, anche legati all'atteggiamento generale della società verso la violenza e l'oppressione. Che tipo di opinione sui valori sociali può acquisire un adolescente che viene sistematicamente perseguitato ed ogni giorno impunemente prevaricato senza che gli adulti intervengano? Le modificazioni comportamentali ed ambientali da perseguire sono ormai state chiaramente individuate: Intervenire è solo una questione di sensibilità democratica.  Dal bullismo al crimine commesso il passaggio è molto breve. Ad esempio, le recenti cronache nazionali ci hanno detto che i nostri giovani "sono stati capaci di azioni inimmaginabili: dare fuoco ad un indiano che ancora, dopo un mese, lotta tra la vita e la morte, e farlo per gioco. È una azione che turba le nostre coscienze perché quei ragazzi, fino a quando non avevano commesso quella terribile azione, erano considerati normali". Sono 40mila i minori denunciati ogni anno in Italia per episodi di bullismo. Una cifra inimmaginabile che ci deve indurre a riflettere seriamente sul ruolo che effettivamente svolge la famiglia. Oggi viviamo un grave disagio e dobbiamo ammettere con molta onestà che la famiglia, intesa come primo nucleo fondante della nostra società, ha miseramente fallito. Uno studente su due dichiara di essere stato, almeno una volta, vittima di bullismo. Oltre al 50%, che ha detto di aver subito atti di bullismo, c’è anche un 16 per cento che afferma di non averne subiti, ma di esserne stato spettatore. Aggregando i due dati si scopre che il 66%, circa due terzi sono stati, anche solo una volta, testimoni attivi e passivi di atti di bullismo.  Sms offensivi, minacce via cellulare, video e foto molesti che finiscono su internet: Uno studente su tre subisce atti di bullismo online, nel 70% dei casi a scuola e soprattutto durante l’anno dell’esame di maturità.  Sono questi i figli che vogliamo avere?

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