8 marzo festa della donna

Abbiamo chiesto al Prof. Luca Antropoli, Preside dell’Istituto Comprensivo di Bellona di illustrarci le origini della festa dalle donne. “La festa dell'8 Marzo, come molti sanno, trae origini dal lontano 1908, quando, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le impossibili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Scioperarono per alcuni giorni, finché l'8 marzo, il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente, Rosa Luxemburg, propose questa data come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne. Questo triste accadimento, continua il Prof. Antropoli, ha dato il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che i primi tempi erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica. Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 marzo assunse un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto. Tanto è vero che gli enti e le associazioni promuovano incontri e dibattiti sul ruolo delle donne nel lavoro, nella famiglia, nella società, nelle istituzioni, nella politica, nella religione e nello sport. I nostri legislatori stanno provvedendo. Infatti, continua il Preside, l’art. 6 della legge 246/2005 ha delegato il Governo ad emanare un decreto legislativo per il riassetto della normativa sulle pari opportunità tra uomo e donna. Il Governo ha pertanto predisposto un D. L. che raccoglie in un testo unico: divieto di discriminazione tra uomo e donna; pari opportunità fra uomo e donna; attuazione dei principi di parità di trattamento ed uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici; individuazione e rimozione delle discriminazioni; comitato per l'imprenditoria femminile. Varie forme di discriminazione (comprendenti anche le molestie sessuali) ed è posto il divieto a qualsiasi tipo di discriminazione: nell'accesso al lavoro nella retribuzione .Nelle prestazioni lavorative e nella carriera: accesso alle prestazioni previdenziali; accesso agli impieghi pubblici; arruolamento nelle forze armate e nei corpi speciali; reclutamento nelle carriere militari. Il Nuovo codice delle pari opportunità ancora non convince, ma stante l’arretratezza del nostro Paese in materia, per alcuni sembra essere un primo passo. Noi auspichiamo passi celeri, e migliori, verso il raggiungimento della vetta della graduatoria”. Conclude il Prof. Antropoli.

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