Mabilia eletto coordinatore fra le diverse anime del popolo neoborbonico

Si è concluso domenica scorsa, presso l'Hotel Pisani sito sul Viale Carlo III^, il secondo Congresso Nazionale dei Comitati delle Due Sicilie che ha rappresentato un importante appuntamento ai fini dell’organizzazione, in quanto non solo ha visto la partecipazione di numerosi delegati provenienti da ogni parte della penisola, ma anche e soprattutto perché sono state rafforzate alcune linee programmatiche dell’Associazione. Al termine dei lavori congressuali, i delegati hanno, all’unanimità, sancito che Bruno Mabilia svolga la funzione di coordinatore su tutto il territorio della penisola sia tra le attuali organizzazioni già operanti e sia tra quelle che si porranno in essere nei prossimi giorni. Gli interventi dei numerosi congressisti sono stati caratterizzati da un lato nell’evidenziare i mali, cronici, e tutti scaturenti dalla cosiddetta “unità d’Italia”, e dall’altro da una improrogabile, oramai, ricerca di nuovi percorsi per innescare un processo virtuoso per riscattare l’intero Sud. Infatti – secondo il pensiero dominante scaturito dai lavori – non è più possibile limitarsi alle sole diagnosi, che sono del tutto insufficienti ed inefficienti, per quanto alcune volte possono anche assumere forme variopinte, a risolvere gli annosi problemi che attanagliano il Popolo Duosiciliano. Il compito dei duosiciliani sarà quello di frenare la continua dissipazione del patrimonio culturale, storico, sociale ed economico del mondo e del popolo del Sud. In quest’ottica è stata affermata da vari delegati la necessità di adottare uno strumento nuovo ed incisivo per parlare alle varie genti del Sud: iniziare a fare politica. E fare politica significa intercettare le esigenze del popolo, che non è più rappresentato dai vari “eletti”, chiunque essi siano e a chiunque essi appartengano. Gli attuali “eletti” non sanno rappresentare le esigenze della nostra Terra e del nostro Popolo. E soprattutto quelli di “origine meridionale”, tali o perché eletti in collegi del Sud o perché figli di genitori del Sud.

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