Le “Piccole Donne” sono tornate: Jo, Amy, Meg e Beth sono pronte a farvi immergere nelle meraviglie dell’universo femminile
È uscito nelle sale italiane il remake di Piccole Donne. Il capolavoro di Louisa May Alcott, intramontabile e sempre attuale, è ambientato nel periodo successivo alla guerra di secessione americana. La pellicola distribuita da Warner Bros Italia segna, dopo Frances Ha e Lady Bird, un nuovo capitolo della giovane regista trentaseienne Greta Gerwig riguardo il suo lavoro d’indagine sull’animo femminile. Nel film incontriamo le sorelle March già adulte e le piccole donne che sono state vengono rivissute attraverso una serie di flashback. Perno e guida delle sorelle March è la madre, che nel film ha il volto di Laura Dern, la quale si trova costretta a tirar su le sue ragazze tra problemi economici, sociali e sentimentali, mentre il marito è impegnato al fronte. Durante l’assenza del capo famiglia è lei a dover prendere le redini in mano non solo della gestione familiare ma anche di quattro giovani donne, in un’epoca in cui per le donne non c’era molto spazio. Ad incoraggiare l’emancipazione femminile è proprio lei, non perde occasione di ripetere alle sue figlie che “le ragazze devono farsi delle opinioni e conoscere il mondo” lasciando alle proprie figlie la libertà di fare le proprie scelte. Chi fa più di tutte tesoro di questo consiglio è Josephine March (l’alter ego della scrittrice) che nel film ha il volto di Saoirse Ronan. Jo è bella e sognante ma allo stesso tempo anche ribelle e per nulla timorosa di essere un po’ maschiaccio e un po’ goffa. Ritiene che una donna non abbia bisogno del matrimonio per sentirsi completa e realizzata. Il suo sogno è quello di fare la scrittrice, ma deve fare i conti con una società retrograda che non ama le donne emancipate. L’unica persona di genere maschile che si discosta dalla misoginia e dal pensare che le donne siano inferiori, è il critico letterario Friedrich Bhaer, che si innamora perdutamente di Jo. Lui riesce ad amare senza paura una giovane donna libera con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Ne cast troviamo anche Emma Watson nei panni di Meg che incarna la tradizione; lei è moglie e mamma e anche se la sua condizione economica non è delle migliori, capisce che la cosa importante è l’amore. Florence Pugh invece interpreta Amy, la quale ha lasciato il nido familiare per inseguire il suo sogno: la pittura. Alla fine, però, l’amore le farà prendere un’altra strada ovvero il matrimonio con il ricco e poetico Laurie. Beth, interpretata da Eliza Scanlen, è l’immagine della purezza, della sensibilità e della vulnerabilità. La sua grande passione è la musica, ma non può permettersi le lezioni di pianoforte e ne soffre; ma per amore della sua famiglia non mostra questa sua sofferenza. Ed è forse questo il personaggio ad avere una grande forza interiore che nessuna delle sorelle ha. Infine, c’è zia March, interpretata da Meryl Streep, la quale ritiene che una donna abbia pochi modi di farsi strada: il matrimonio o la gestione di un bordello. La Gerwing con Piccole Donne porta sul grande schermo un film elegante e di grande ispirazione in cui tutto è orchestrato: dalla musica ai costumi, dalla sceneggiatura al cast. Un film che si presenta come un inno alla libertà, alla forza, alla fierezza, al coraggio e alla bellezza -che va oltre l’aspetto esteriore- delle donne rivolto a tutti coloro che hanno voglia di assaporare le meraviglie dell’universo femminile.