Dialogo fra sordi

Sulla decisione di uscire definitivamente dalla Unione dei Comuni Calatia, si è aperto da qualche tempo una polemica fra il capogruppo della Lista civica “Intesa Democratica” ed il Consigliere Giuseppe Celiento del PD, dalla apparente forma di dialogo fra sordi. Fra i due esponenti politici ci sono già stati diverse dichiarazioni, ciascuno a favore della propria parte politica. In riferimento alla presunta “memoria corta”, di cui Celiento accusa Basile, quest’ultimo ha qualcosa da dire. “Nulla da dire circa le considerazioni su contratto, deficienze del servizio etc, sono cose che abbiamo ampiamente dibattuto anche in Commissione Consiliare” – ha affermato Basile – “e su cui difficilmente ci può trovare in disaccordo. Lo stesso Sindaco se ne è fatto carico, trovando il plauso della opposizione. Da qui in poi però, parte il tentativo da parte di Celiento e ancora prima del segretario Marotta, di smarcare il proprio gruppo da una oggettiva compartecipazione al fallimento di Calatia, ripeto per legittimi interessi di bottega. Non ho mai negato” – ammette Basile – “la responsabilità che abbiamo su tutta la gestione, ma mi sarei aspettato un atteggiamento altrettanto responsabile da parte di tutti, purtroppo riscontrato solo dal Consigliere Panico che, sommessamente, ha citato anche la sua parte politica di Rifondazione Comunista, evidentemente di Maddaloni. A sostegno di quanto affermo, provo, senza grande sforzo di “memoria”, a ricordare al Consigliere Celiento, alcuni dati oggettivi, che lui ha “dimenticato” e non cita. La Unione è nata con il consenso di tutti i partiti in Consiglio nella precedente amministrazione. Durante la precedente consiliatura, i DS si batterono con le unghie ed i denti, non tanto per chiedere l’uscita da Calatia, ma per entrarvi loro: al termine di un drammatico Consiglio in cui si sfiorò la rissa, non solo verbale, con l’UDC di Paradiso e Mastroianni, Battaglia ottenne l’elezione all’Unione, di Felice D’Andrea, cosa che è durata fino al 2006. In questa Consiliatura, dopo un altro duro scontro fra PD e UDC, viene eletto a rappresentare l’opposizione nel Consiglio dell’Unione il Consigliere Giuseppe Esposito del gruppo PD, a cui và la mia solidarietà per l’evidente imbarazzo in cui lo hanno cacciato. Qui mi pongo una domanda: considerato che il gruppo PD a San Nicola ha avanzato da molti mesi, la richiesta di uscire dall’Unione, come mai non vi è traccia alcuna di tale atteggiamento in quella sede?” – ha sottolineato Basile – “Vi è anzi un silenzio assordante. Allora ci dica Celiento e soprattutto Marotta, se il Consigliere Esposito era d’accordo con il suo gruppo o no? Ed in questa seconda ipotesi, perché non lo hanno sostituito? E aggiungo, se è vero, come è vero, che abbiamo la responsabilità su quanto elencato da Celiento, la stessa non ricade anche su lui ed il suo gruppo, ben rappresentato nell’Unione, proprio da Giuseppe Esposito, sempre presente e sempre concorde con le decisioni assunte, aspettando che gli amici PD maddalonesi rispettassero i patti? Sulle patetiche giustificazioni di Marotta e sul ruolo di indirizzo e di controllo nel Consiglio dell’Unione da parte del Consigliere Esposito, sarebbe meglio stendere un velo pietoso: ma se fosse vero, quale risultato in termini di controllo e di indirizzo ha portato? Nessuno! Quindi Marotta farebbe meglio ad evitare di dare lezioni di politica amministrativa. Il ruolo degli organi di indirizzo e quello di “indirizzare” e quale è l’indicazione che il PD di San Nicola ha dato nel Consiglio dell’Unione? La stessa di Pascariello e della maggioranza! Può bastare come ricordo al Consigliere Celiento, per chiedere un maggiore senso di responsabilità, che pure ha mostrato in altre sedi?”

 

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