Stagione teatrale con “Vitulaccio ‘89”

Riconoscere un vero attore non è qualcosa di estremamente difficile, non c’è bisogno che egli sia preceduto da fama e lustri. Il talento è un’inclinazione naturale di una persona a fare bene una certa attività. Ed è attore una persona di talento che interpreta un ruolo, qualunque ruolo, tanto che Gassman diceva: ”tutti al mondo recitano tranne alcuni attori!”
Sono anni che l’associazione culturale “Vitulaccio ‘89” si presenta al pubblico di concittadini con commedie brillanti, riproponendosi di anno in anno con volti nuovi, giovani esordienti (direi, non molto, vista la bravura) che portano sul palcoscenico quelli che sono gli autentici ingredienti del teatro: passione, impegno, creatività e perché no un pizzico di originalità.
Quest’anno nell’Auditorium Giovanni Paolo II, ubicato nel centro parrocchiale S. Maria dell’Agnena di Vitulazio, il nostrano gruppo teatrale ha portato in scena:Venerdì 1 Gennaio, ore 20,30 ”Madama quatt solde” di G.Di Maio e T.Masiello, sabato 2 Gennaio, ore 20,30 “Non ti pago!” di Eduardo De Filippo. Il trittico si è chiuso Domenica 3 Gennaio con la brillante replica della commedia ”Madama quatte solde” per la regia di Saverio Scialdone a cui fa seguito un cast artistico di grande comicità a partire da A. Emanuele (La protagonista Emilia Balestrieri), passando per O. Di Lillo (Augusto), A. Scala (Pasquale), B. Fusco (Umberto), e ancora L. Fusco (Sisina), G. Russo (Michele), A.  Della Cioppa (Carolina), P. Merolillo (Gaspare Cecere), P. Costabile (vittoria), M. Di Rubba (Claretta), D. Pezzulo (l’ispettore Cantalamessa), A. Del Monte (Bidoni), R.Celentano (Filippo primo), S.S cialdone (Carluccio Spinelli), D. De Lucia (Matalena), C. Scialdone (un bambino). La commedia narra le vicende della famiglia Balestrieri che vive gran parte della propria vita in un povero quartiere di Napoli ‘O Lavenaro , qui nasce il desiderio di riscatto di una donna (Madama Quatte solde), negli anni del boom economico, che si trova a mettere a repentaglio l’equilibrio familiare per vedere realizzata la sua aspirazione di diventare una signora dell’alta società. Ciò risulta piuttosto difficile viste le diverse “bugie” legate al suo passato amoroso che intrecciano ancor di più la vicenda di estrema comicità.
Un testo della tradizione teatrale partenopea ancora innovativo che ritroviamo anche nella nostra quotidianità (chi non conosce una madama quatte solde?), con temi sempre attuali come quello del desiderio di crescita e del riscatto sociale, la paternità negata o nascosta, portati in scena in modo leggero e gradevole con critiche introspettive. Un Auditorium pieno ha assistito ad uno spettacolo ben fatto. I continui, spontanei e calorosi applausi lo hanno testimoniato.
Che altro aggiungere? Peccato per chi sel’è persa!

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