Diminuisce il contingente italiano in Kosovo
Pronti al rientro in Italia 500 militari dal Kosovo il cui numero sarà aumentato per l’operazione di peacekeeping in Afghanistan. Come preannunciato lo scorso 10 dicembre 2009 scorso dal Ministro della Difesa On. Ignazio La Russa- nel corso dell’audizione congiunta con il Ministro per gli Affari Esteri, On. Franco Frattini – alle Commissioni Riunite Affari Esteri e Difesa di Camera e Senato, ha avuto inizio in questi giorni la riconfigurazione del contingente italiano in Kosovo. Il 10 gennaio prossimo, al comandante della Multinational Task Force West, Generale di Brigata Roberto D’Alessandro subentrerà il Col. Vincenzo Grasso e, contestualmente, la forza assumerà la nuova denominazione di Multinational Battle Group, passando da livello brigata a livello reggimento. A seguito dell’approvazione dell’Alleanza Atlantica di ridurre la forza KFOR da 15.000 a 10.000 unità, l’Italia, alla pari delle altre Nazioni che partecipano all’operazione, rimodulerà gradualmente il proprio contingente con una riduzione di circa 500 unità. La riduzione del Contingente avverrà in modo graduale e coordinato. Si tratta di un adeguamento dello strumento militare all’attuale situazione in Kosovo che, considerati i notevoli progressi conseguiti, rende ora possibile ridurre dal punto di vista quantitativo il livello delle forze impegnate, senza compromettere le capacità di risposta ad eventuali minacce. La protezione dei luoghi che identificano la cultura e le tradizioni locali (cosiddetti PrDSS – Property Designated with Special Status) costituisce uno dei principali compiti di KFOR. In tale contesto, il contingente italiano continuerà ad assicurare, senza riduzione degli assetti dedicati, la salvaguardia di quattro luoghi di culto della Chiesa serbo-ortodossa: il monastero di Visoky in Decane, il monastero di Goriok, il monastero di Budisavic ed il Patriarcato di Pec. L’Italia continuerà a mantenere il ruolo di nazione leader nel settore occidentale dell’Area di Responsabilità di KFOR.